Il Consiglio nazionale ucraino di sicurezza e difesa ha deliberato di chiedere al Parlamento di dichiarare la legge marziale, dopo l’incidente sullo stretto di Kerch, fra Mar Nero e Mar d’Azov, che ha visto navi di Kiev speronate dai russi. Durante la notte sono scoppiati scontri e protese nella capitale ucraina. Secondo quanto riportato da media internazionali, centinaia di manifestanti si sono riuniti sotto all’ambasciata russa e hanno dato fuoco ad alcuni veicoli, tra cui un’auto diplomatica.
“Faccio un appello al Governo italiano affinché condanni con fermezza l’aggressione russa contro l’Ucraina e unisca gli sforzi a quelli della comunità internazionale per fermare l’aggressore russo, rafforzare le misure sanzionatorie contro il regime del Cremlino allo scopo di proteggere l’integrità territoriale e la sovranità dell’Ucraina entro i confini internazionalmente riconosciuti”. Lo ha chiesto l’ambasciatore ucraino a Roma, Yevhen Perelygin.
E ancora: “In seguito all’attacco russo contro navi ucraine, che effettuavano una traversata marittima dal porto di Odessa al porto di Mariupol, in conformità con le disposizioni di tutti i trattati internazionali multilaterali e bilaterali efficaci e le norme di navigazione, le forze russe hanno catturato 3 navi ucraine, ferito 6 membri dell’equipaggio di cui due in gravi condizioni, altri 23 marinai ucraini sono stati catturati”.
“Un tale attacco non è altro che un atto di aggressione armata della Federazione Russa contro l’Ucraina”, ha aggiunto.
Il Consiglio di sicurezza si è riunito d’urgenza in piena notte a Kiev, con il presidente Petro Poroshenko,che ha precisato che la legge marziale non significa “una dichiarazione di guerra”. “L’Ucraina non ha in programma di fare la guerra a nessuno”, ha assicurato il presidente.
Sono stati sparati ieri alcuni colpi di cannone, feriti marinai ucraini e sequestrate tre navi ucraine da parte della Russia. Si tratta di due unità militari cannoniere e un rimorchiatore. Le forze armate russe hanno confermato l’incidente, definito da Poroshenko “non provocato e folle”. Il ministero della difesa ha però reso noto di aver diramato l’ordine di mettere le forze armate in stato di allerta operativa.
Secondo Mosca, dunque, si tratta di una violazione delle acque territoriali russe, per Kiev invece è un’aggressione provocata. L’Ucraina inoltre afferma di aver avvertito preventivamente la Russia del passaggio.