Svolta nelle indagini sui resti di ossa trovati all’interno della Nunziatura apostolica di via Po, a Roma. La Procura di Roma, che ha avviato un’inchiesta, informa che le ossa risalgono ad un periodo precedente al 1964. I resti appartengono ad un uomo e non ad Emanuela Orlandi e Mirella Gregori.
I primi ritrovamenti avevano fatto pensare a Emanuela Orlandi, la figlia quindicenne di un dipendente vaticano scomparsa il 22 giugno 1983 e a Mirella Gregori, adolescente scomparsa nello stesso anno nella Capitale. Poi le attenzioni si erano rivolte alla moglie del custode ma le ipotesi finora espresse potrebbero decadere di fronte a questa nuova scoperta.
Dalle ultime analisi svolte nei laboratori della scientifica di Caserta, infatti, le ossa appartengono ad un uomo e risalgono ad un periodo precedente il 1964. I laboratori della scientifica hanno isolato un Dna inutilizzabile per la comparazione con quello di Orlandi, perché deteriorato, ma che presenta il cromosoma Y che caratterizza il sesso maschile.
“Vorrei aspettare la fine degli esami”, dice Pietro Orlandi, fratello di Emanuela.”Da quanto mi risulta – ha affermato – questi sono i primi esiti degli esami col metodo del carbonio 14: io vorrei aspettare la fine e poi vorrei avere il risultato dell’esame genetico con il Dna, che può dare la certezza sulla datazione”. E ancora: “Vorrei anche capire da cosa dipende questo spartiacque così netto del 1964. In ogni caso andrà chiarito perché c’erano quelle ossa pochi centimetri sotto il pavimento”.