Abbaiava troppo e per questo motivo è stato ucciso. E’ accaduto a San Pietro Vernotico, in provincia di Bari, un atto abominevole contro il piccolo Jako, un Siberian Husky la cui agonia è durata 10 giorni. Il cane viveva con un’anziana signora ma apparteneva al nipote che aveva dovuto lasciarlo in Italia dopo il trasferimento in Olanda. Sarebbe tornato a breve a riprenderlo ma Jako non ce l’ha fatta.
Jako, arso vivo perché “abbaiava troppo”
Jako dava fastidio a qualcuno che ha scavalcato il balconcino dell’appartamento per legarlo e dargli fuoco con uno straccio impregnato di benzina avvolto su un bastone. Ad allertare la donna un vicino che ha sentito un boato e un forte odore di bruciato. Jako doveva essere operato dal veterinario Pietro De Rocco che si era subito offerto di prendersi cura di lui gratuitamente ma il suo cuore ha smesso di battere prima di arrivare in sala operatoria.
Il figlio della donna ha riferito di avere trovato, qualche giorno prima dell’accaduto, vicino alla fessura della porta di casa un bigliettino con un avvertimento: il cane sarebbe stato avvelenato se non avesse smesso di abbaiare. In tanti nel paese si sono offerti di aiutare Jako ma le ustioni erano troppo gravi.
Adesso i carabinieri stanno indagando per identificare i responsabili e al vaglio degli investigatori ci sono le immagini delle telecamere di sorveglianza della zona. Il sindaco ha fatto sapere che in caso di processo il Comune si costituirà parte civile.
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