Un miliardo di euro per il dissesto idrogeologico a disposizione del ministro per l’Ambiente, finalizzato ad interventi di sicurezza sul territorio, per proteggere e salvaguardare le vite umane. È quanto ha assicurato il premier Conte, durante un vertice operativo in Prefettura a Palermo. La visita di Conte è stata decisa in mattinata in seguito alla tragedia che si è verificata nella notte in Sicilia. Due famiglie sterminate dalla furia di acqua e fango a Casteldaccia, nove morti di cui 2 bambini, un morto a Vicari, un disperso, un edificio sommerso dal fango a Monreale, intere famiglie rifugiate sui tetti.
Il capo del Governo ha sorvolato in elicottero le zone del disastro, accompagnato dal capo della Protezione civile, Angelo Borrelli e dal prefetto di Palermo, Antonella De Miro. Conte ha fatto visita ai familiari delle vittime nella camera mortuaria del Policlinico di Palermo, ed è stato in questa circostanza che si è verificato un incidente diplomatico con il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, al quale, per ragioni di cerimoniale, non sarebbe stato consentito l’accesso al Policlinico.
Conte, inoltre, ha confermato lo stanziamento di ulteriori 50 milioni per le autorità di bacino per regolare i flussi d’acqua. Ma ha parlato di vincoli ambientali contrapponendoli alla tutela delle vite umane: “Spesso abbiamo registrato qualche intralcio burocratico per la ripulitura dei corsi d’acqua, ci sono per esempio vincoli paesaggistici per la rimozione di un albero: dobbiamo avere la consapevolezza che tutti i beni sono costituzionalmente tutelati, ma dobbiamo avere la capacità di riorientare la legislazione guardando agli interessi in gioco: al primo posto c’è la tutela primaria della vita umana”.