Nuove piste e nuove ipotesi sulle ossa trovate nella Nunziatura apostolica a Roma. Sembra che i resti rinvenuti siano compatibili con un’adolescente di età compresa tra i 12 e i 16 anni, la stessa di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori al momento della loro scomparsa nel 1983. Le indagini proseguono e in attesa dei risultati degli esami del Dna, si accende una nuova ipotesi: le ossa potrebbero infatti appartenere alla moglie del custode, scomparsa negli anni Sessanta in circostanze mai chiarite.
Secondo quanto riporta Il Corriere della Sera, il custode della Nunziatura litigava spesso con la moglie, poi misteriosamente sparita. Anche i dipendenti del palazzo ricevuto come donazione dal Vaticano nel 1949 e adibito a Nunziatura dieci anni dopo erano a conoscenza del rapporto tormentato tra la coppia. “Se ne è andata all’improvviso, mi ha lasciato, non andavamo d’accordo“, avrebbe detto allora il custode dopo la scomparsa della moglie.
Da lunedì intanto dovrebbero partire gli accertamenti della polizia scientifica sulle ossa ritrovate. Non appena estratto, il materiale genetico verrà messo a confronto con il Dna di Emanuela Orlandi – messo a disposizione degli investigatori tempo fa – e di Mirella Gregori – fornito dalla famiglia ai tempi della vicenda di Sant’Apollinare.
“È davvero incredibile pensare che abitavamo così vicino alla Nunziatura apostolica, credo che siano 10 minuti a piedi”, afferma Maria Antonietta Gregori, sorella di Mirella la ragazza scomparsa nel 1983, circa 40 giorni prima di Emanuela Orlandi. A quei tempi la famiglia Gregori abitava vicino Porta Pia, a poche centinaia di metri da via Po, sede dell’ambasciata della Santa Sede in Italia.
Sempre a pochi metri dalla Nunziatura, abitava anche Giuseppe Scimone, uomo “in contatto con la banda della Magliana e amico del boss Renatino De Pedis“, morto circa dodici anni fa e sepolto nella basilica di Sant’Apollinare. Proprio a Piazza Sant’Apollinare si trova la scuola di musica dalla quale sparì la giovane Orlandi.
Secondo quanto riportato da Il Fatto Quotidiano, in un’informativa della Squadra mobile “si riporta la testimonianza di Sabrina Minardi, amante di De Pedis, che solleva l’ipotesi di un presunto coinvolgimento di Scimone nella sparizione di Emanuela e riferisce di un appartamento ai Parioli e di un’ascensore che sbuca in casa”. All’epoca i poliziotti, ricostruendo i movimenti di Scimone, arrivarono all’appartamento di via Po 25, un civico prima della Nunziatura, e accertarono il prezzo dell’affitto: due milioni e mezzo di lire al mese per la casa di 400 metri quadri e due milioni per i mobili.