Si è sfiorata la rissa alla Camera, ma alla fine è arrivato il via libera per il decreto Genova che va ora in Senato per la seconda lettura. I sì sono stati 284 (Lega, M5S, Fdi), i no 67 (Pd,Leu), 41 gli astenuti (Fi). Oggetto del contendere tra Governo e Pd è stato il maxi condono per Ischia voluto da Di Maio.
Il Pd ha praticato ostruzionismo, ma la Camera ha bocciato tutti gli emendamenti all’articolo 25 del decreto Genova che contiene il condono tombale per i comuni di Ischia colpiti dal sisma del 21 agosto 2017. Oltre gli emendamenti soppressivi sono stati respinti quelli che limitavano l’effetto della sanatoria.
In dichiarazione di voto sono intervenuti per un minuto tutti i deputati del Pd, accusando M5S di aver varato “il più grande condono degli ultimi 20 anni nel collegio dell’onorevole Di Maio”. I commessi si sono posti in mezzo tra alcuni deputati di Fdi e altri del Pd che si erano avventati reciprocamente. A dare una mano ai commessi anche Guido Crosetto che ha richiamato all’ordine i colleghi del gruppo di Fdi.
Sulle accuse lanciate dal Partito democratico al M5S riguardo alla norma che regolamenta i fanghi, il portavoce del M5S, Alberto Zolezzi, ha dichiarato: “A beneficio dei cittadini, e non del Pd che strumentalizza a fini di propaganda, chiariamo ancora la portata delle norme sui fanghi contenuti del decreto Emergenze. I reflui delle nostre abitazioni sono sempre stati usati come concime in agricoltura. Oggi si usano i fanghi che derivano dalla depurazione di questi scarichi, che sono ben diversi da quelli industriali. Noi abbiamo semplicemente colmato un vuoto normativo fissando un limite agli idrocarburi e ad altre sostanze inquinanti. Questo significa rendere finalmente efficaci i controlli e colpire chi inquina“.