Il Consiglio di amministrazione della Rai ha approvato le nomine dei direttori dei telegiornali.
Il nuovo direttore del Tg1 sarà Giuseppe Carboni, Gennaro Sangiuliano sarà al Tg2, Giuseppina Parteniti al Tg3, Luca Mazzà alla Radio e Alessandro Casarin è stato confermato direttore di Testata Giornalistica Regionale (Tgr), da cui dipendono i tg regionali. L’unico voto contrario a queste nomine nel cda è stato quello di Rita Borioni, nominata in quota Partito democratico.
Giuseppe Carboni 57 anni e tre figli, è nato a Roma è stato caporedattore del Tg2 dal 2011. Carboni, neo direttore del Tg1, è entrato in Rai nel 1979, a Radio 3. Esperto di musica e spettacoli, dopo tre anni ha cominciato a lavorare per “Stereo Notte”, nel 1995 ha lavorato al telegiornale regionale di Bolzano arrivando dopo un anno al Tg2, con direttore Clemente Mimun. Nominato caporedattore, ha seguito il Movimento Cinquestelle sin dal suo arrivo in Parlamento, nel 2013. Viene spesso indicato come uno dei pochi giornalisti tv che parla con Beppe Grillo.
Gennaro Sangiuliano, la cui nomina a direttore del Tg2 sarebbe stata sostenuta dalla Lega, classe ’62, è stato vicedirettore del Tg1 dal 2009 durante la direzione Minzolin, vicedirettore di Libero durante la direzione di Vittorio Feltri. E’ stato direttore del quotidiano Roma di Napoli dal 1996 al 2001 e docente alla Lumsa, alla Sapienza, e alla Luiss. Ricca la sua carriera da saggista con titoli quali Scacco allo zar: 1908-1910; Lenin a Capri, genesi della rivoluzione; Quarto Reich – come la Germania ha sottomesso l’Europa (con Vittorio Feltri), Putin. Vita di uno zar.
Giuseppina Paterniti, giornalista, autrice televisiva e scrittrice, è nata a Capo d’Orlando (Me), nel 1956. E’ il neo direttore del Tg3. Da tre anni era vicedirettrice della Tgr. Per sette anni, dal 2008 al 2015, è stata per la Rai corrispondente da Bruxelles. Prima, dal 1996 al 2007 si era occupata di politica economica per il Tg3 e aveva seguito Consigli dei ministri, vertici Nato e vertici del Fondo monetario internazionale. Tra i suoi libri Una nuova anima Europea (Editrice Ave, 2002) e Lo stivale di carta. Inchiesta sull’affare immobiliare del secolo (Editori Riuniti, 2004). La Paterniti, infine, è stata impegnata attivamente nell’Usigrai, il sindacato dei giornalisti Rai.
Luca Mazzà,è entrato in Rai nel 1991, come responsabile della redazione economica del Giornale Radio 1. È stato poi anche vicedirettore di Rai3, caporedattore centrale Rai Sport e responsabile dei programmi Ballarò, Mi manda Rai3 e Agorà. Prima di essere nominato nel 2016 direttore del Tg3 era stato inviato di Rai Parlamento. Nel 2015 Mazzà lasciò Ballarò in polemica con Massimo Giannini.
Alessandro Casarin, confermato alla direzione del Tgr,è nato a Somma Lombardo, in provincia di Varese, nel 1958. Considerato vicino alle posizioni della Lega, ha iniziato la carriera giornalistica nel 1983 nella redazione del quotidiano La Prealpina ed è entrato in Rai nel 1987. Nel 2001 è stato nominato vicedirettore del Tg3, per poi assumere un incarico analogo nel 2002 alla Testata Giornalistica Regionale. Nel 2009 è stato nominato condirettore con delega alle sedi Rai del Nord Italia della Testata Giornalistica Regionale, a fianco del responsabile Alberto Maccari. Quando Maccari passò alla direzione del Tg1, Casarin venne nominato direttore della Tgr. Il 18 settembre del 2013, per motivi personali, rassegnò le dimissioni. Nell’aprile 2016 è stato nominato vicedirettore di Rai News, su proposta del direttore Antonio Di Bella. Il primo ottobre del 2018 è stato nominato direttore ad interim del Tgr subentrando al responsabile dimissionario Vincenzo Morgante.
Le nomine dei direttori dei tg hanno suscitato non poche polemiche. Pronta la reazione di Augusto Minzolini in una intervista a Radio Radicale: “C’è stata una lottizzazione addirittura feroce. Nessuna testata è stata data all’opposizione”. Mentre Roberto Saviano, a proposito della nomina di Gennaro Sangiuliano alla direzione del Tg2, in un tweet ha scritto:” Peggio non si poteva, vicedirettore del Tg1 con Berlusconi, galoppino di Mario Landolfi, Italo Bocchino, Nicola Cosentino, Amedeo Laboccetta”.