L’Italia si risveglia piegata dal maltempo. Il bilancio è di 12 morti in 48 ore e diversi feriti, tra i quali una bambina colpita da un sasso a Silandro e due giovani che a Roma sono stati travolti al Gianicolo dall’ennesimo albero caduto. Paesi isolati, collegamenti interrotti, centinaia di persone sfollate e senza elettricità e ancora frane, smottamenti, nubifragi. L’intero Paese è stato investito e travolto da piogge torrenziali, mareggiate con onde alte sino a 10 metri e venti con punte di 180 chilometri orari, trombe d’aria, corsi d’acqua esondati e i grandi fiumi, soprattutto quelli del Triveneto, sotto stretta sorveglianza.
Nelle ultime 48 ore, gli interventi dei 5.800 vigili del fuoco impegnati nell’emergenza sono stati oltre 7 mila. Allagamenti, smottamenti e rimozione di alberi caduti soprattutto in Toscana, Lazio, Veneto, Lombardia, Friuli Venezia Giulia e Liguria a causa di quelle che Angelo Borrelli, capo della Protezione civile, ha definito “una tempesta perfetta”.
Tra il disastro di Rapallo, in cui centinaia di superyacht sono stati schiantati sulla scogliera dalla mareggiata dopo il cedimento della diga, e la strada provinciale 277 per Portofino completamente distrutta da una frana, la regione che sembra aver subito maggiori danni è la Liguria. Circa 20 mila persone sono rimaste senza energia elettrica e l’aeroporto di Genova è stato chiuso a causa dei detriti che hanno reso impraticabile la pista. “Non è al momento possibile calcolare i danni che potrebbero essere di centinaia di milioni” ha detto il governatore Giovanni Toti, annunciando che ha firmato la richiesta per lo stato emergenza.
Anche Venezia subisce gravi danni a causa dell’acqua alta. La Basilica di San Marco infatti si è allagata: decine di metri quadri del pavimento a mosaico in marmo di fronte all’altare della Madonna Nicopeia, il Battistero e la Cappella Zen sono stati inondati dalle acque. Bagnati anche i monumentali portoni bizantini in bronzo, le colonne e i marmi.
“In un solo giorno la Basilica è invecchiata di vent’anni, ma forse questa è una considerazione ottimista”, afferma il Primo Procuratore di San Marco, Carlo Alberto Tesserin. Si tratta del quinto allagamento nella storia di San Marco e il secondo del nuovo millennio.
L’esondazione del torrente Melendrio, della Drava e del Rio Sesto e una tromba d’aria che ha scoperchiato alcune case in Valsugana e la zona del Primerio isolata hanno messo in ginocchio il Trentino Alto Adige. Sono tanti i paesi rimasti isolati, come Sappada in Friuli Venezia Giulia e diverse località della Valtellina in Lombardia. La neve sulle Stelvio invece ha bloccato circa 180 persone tra turisti e lavoratori stagionali.
A destare maggiori preoccupazioni adesso sono i fiumi. A valle della confluenza con il Sesia, infatti, il Po ha raggiunto il livello di guardia, mentre nel Trevigiano il Piave rischia di esondare tra i comuni di San Biagio di Callalta e Ponte di Piave. Cresce la piena dell’Adige, che a Verona ha raggiunto i 2 metri nonostante l’apertura di una galleria abbia consentito di scaricare oltre 500 metri cubi di acqua al secondo nel lago di Garda. Anche il Lago Maggiore è prossimo al livello di guardia con una crescita di circa 3 centimetri all’ora.
Non c’è tregua, se non un giorno soltanto. Il maltempo da mercoledì tornerà a colpire l’Italia, attenuandosi solo nell’ultima parte della settimana. Allerta ancora rossa infatti in buona parte del Veneto e sulla provincia di Trento, arancione su Liguria centrale e settore occidentale del Veneto.
I metereologi del Centro Epson Meteo prevedono un nuovo aumento delle temperature da giovedì a causa dei venti di scirocco, con valori particolarmente miti nel weekend al centro-sud. “Il vortice di bassa pressione responsabile della forte ondata di maltempo degli ultimi giorni – spiegano ancora i meteorologi – si sta finalmente allontanando verso nord, favorendo così in gran parte d’Italia un sensibile miglioramento del tempo. In particolare si indeboliranno gradualmente i venti meridionali e al contempo affluiranno sulla nostra Penisola anche masse d’aria più fresche”.
Mercoledì è prevista una “nuova attiva perturbazione che interesserà soprattutto le regioni nordoccidentali, destinata poi ad attraversare il Paese tra la notte successiva e la giornata di giovedì”. Venerdì sarà una “giornata all’insegna della variabilità su molte regioni del Centro-Nord e sulle Isole”.