Un proiettile e una lettera con pesanti minacce personali sono stati inviati per posta al capo della Squadra mobile di Caltanissetta, Marzia Giustolisi.
È il secondo messaggio intimidatorio che arriva nella città siciliana al centro di delicate indagini come il ‘caso Montante‘ e le stragi Falcone e Borsellino: 10 giorni fa una busta con un proiettile e minacce è stata inviata al capo della Procura Amedeo Bertone.
Pochi giorni fa l’identica minaccia per il presidente regionale dell’Antimafia, Claudio Fava.
La busta è stata consegnata nella segreteria della Questura di Caltanissetta: oltre al proiettile, un messaggio a chiare lettere:”ora fermati“.
La Procura di Caltanissetta ha aperto un fascicolo sull’atto intimidatorio, di cui è titolare il capo dell’ufficio Amedeo Bertone. «È ancora presto – ha commentato il procuratore capo – per stabilire se ci sia una mano unica dietro a questi tre episodi. Non ci lasceremo intimidire: noi porteremo avanti le nostre inchieste».
“Abbiamo fiducia nelle indagini che la magistratura saprà condurre per individuare gli autori di questo ignobile gesto. Il governo della Regione siciliana è vicino a tutte le istituzioni dello Stato impegnate in un’operazione verità”, ha commentato il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci.
Solidarietà al capo della Mobile di Caltanissetta è stata espressa anche dal presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Gianfranco Miccichè.