La faccenda della ‘manina’ che avrebbe inserito nel decreto fiscale uno scudo anche sui capitali all’estero e allargato il tetto dei 100.000 euro ad ogni singola imposta, diventa di ora in ora una faccenda sempre più delicata da gestire per il Governo. Il M5S spinge per un nuovo Consiglio dei ministri che possa ripulire il testo, il vicepremier leghista Matteo Salvini si oppone categoricamente: “Il decreto resta. Non possiamo approvare un decreto e modificarlo il giorno dopo. Non si può costruire di giorno e smontare di notte. Non ci sono regie occulte, invasioni degli alieni oppure scie chimiche”.
“Lunedì prima del Consiglio dei ministri c’è stato un tavolo politico in cui l’accordo raggiunto prevedeva nessun condono penale e niente scudo fiscale sui capitali esteri. Adesso – attacca la sottosegretaria Laura Castelli – Garavaglia e la Lega ci dicono che approvano una norma che introduce condoni penali e scudi fiscali per capitali all’estero? Allora c’è un problema politico“.
Condoni e polemiche, il Governo alla prova del 9
E a poco sembrano servire gli appelli all’unità del premier Conte che ha convocato per sabato il Consiglio dei ministri: “La crisi? È una prospettiva futuribile, improbabile e se ci fosse in questa vicenda non dimostreremmo né passione né responsabilità”. Di Maio dal canto suo spinge per un nuovo cdm: “Adesso il tema è politico e se è un tema politico ha bisogno di un chiarimento politico. La sede giusta è il Cdm ma possiamo anche fare un vertice prima. Lo spread è a 327 perché i mercati pensano che siamo divisi“.
Ma il ministro degli Interni continua ad andarci giù pesante: “Io sabato ho l’appuntamento con la Coldiretti e soprattutto con i miei figli. Il Paese è importante ma sono importanti anche i figli. Conte lo chiamerò perché apprezzo il lavoro che sta facendo. Spero che smettano tutti di fare polemiche. Non possiamo convocare consigli dei ministri per riapprovare decreti già approvati ma chiamerò Conte che è una persona squisita”.
“Chi crede che sia suonato il requiem per il governo si sbaglia di grosso. L’irrigidimento di queste ore va risolto – ha replicato Di Maio – Sono contento che il premier Conte abbia convocato una riunione. Con Salvini possiamo continuare a risponderci a mezzo stampa per sempre, ma spero che possa rinunciare a qualche appuntamento e risolvere questa questione. M5S non può votare in Parlamento un testo che preveda scudi fiscali per gli evasori. Io salvo chi è nelle grinfie di Equitalia non chi fa autoriciclaggio e credo che neanche gli elettori della Lega si vogliano impelagare con la difesa degli evasori”, afferma il vicepremier.
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