Il sottosegretario all’Economia della Lega, Massimo Garavaglia, assicura di non essere lui la “manina” che, secondo le dichiarazioni del vicepremier Luigi Di Maio “a Porta a Porta”, avrebbe cambiato il testo del dl fiscale. “Tutti – ha affermato – sapevano le norme del decreto fiscale. Non so nulla di eventuali modifiche“.
Ai cronisti che gli chiedevano se Di Maio fosse a conoscenza delle norme del dl fiscale da lui stesso contestate, Massimo Garavaglia ha risposto con un secco: “Non lo so“. La Lega quindi torna a smentire il leader M5s e l’opposizione intanto chiede al premier Giuseppe Conte di riferire in Aula sull’accaduto.
Si scatenano intanto le opposizioni. “Fatti gravi che stanno accadendo in queste ore – ha detto il deputato del Pd, Emanuele Fiano -. Chiederei che venga il presidente del Consiglio a spiegarci cosa ha approvato il Consiglio dei ministri e perché oggi lo debbano correggere, se viene il vicepremier Di Maio poi verrebbe a dire che non lo ha ancora letto o che è diverso”. “Di Maio riferisca in Aula”, aggiunge il collega di partito Ernesto Magorno.
Anche il deputato di Fratelli d’Italia, Tommaso Foti, in un intervento a Montecitorio sul caos del decreto fiscale, ha rivolto un appello al presidente della Camera, Roberto Fico, affinché solleciti il Governo a “riferire in Parlamento“. “Uno spettacolo indegno mai visto prima“, ha aggiunto. “Presidente Fico intervenga per ripristinare la legalità nel nostro Paese”.
“Stiamo assistendo a uno spettacolo indecoroso – ha detto il deputato di Forza Italia Alessandro Cattaneo intervenendo a Rai News 24 -. Di Maio dovrebbe semplicemente assumersi le proprie responsabilità, spiegare in Parlamento e agli italiani dove trovano i soldi e come pensano di raggiungere quel valore utopico di Pil che oggi promettono”.