Eterosessuale, omosessuale o bisessuale sono concetti ormai chiari a tutti. Forse, però, non tutti sanno cosa significhi demisexual, una dimensione in ascesa nel generale panorama sessuale.
Coniato nel 2006, indica la tendenza a provare attrazione sessuale solo se c’è una connessione emotiva già esistente, quindi per qualcuno con cui si sia stabilita già una forte relazione emozionale.
Le persone demisexual pertanto sono interessate al sesso ma non riescono a provare attrazione fisica prima di avere provato un sentimento. Secondo il Demisexual Resource Center, i soggetti demisexual sono tuttavia da considerare appartenenti alla più ampia, e comunque molto articolata, comunità asessuale perché, per maggior parte, essi nel corso della loro vita sono attratti da poche persone, o anche soltanto da una; è anche possibile che molti demisessuali non siano interessati al sesso, tra questi soprattutto i soggetti “anaffettivi”.
Ovviamente la demisessualità cambia da soggetto a soggetto e in relazione ai diversi aspetti della sfera più intima. Chiediti se le tue relazioni sono nate solo in seguito ad un’amicizia, e se hai provato attrazione anche per qualche sconosciuto.
Il termine fu coniato nel 2002 da un utente che per primo aveva parlato di sapiosessualità sul blog Livejournal. Indica l’attrazione erotica per l’intelligenza.
Intorno al 2014, il sito di incontri OkCupid lo ha inserito per la prima volta nell’elenco degli orientamenti sessuali in cui gli utenti potevano identificarsi ed oggi è di uso comune grazie all’inserimento in molti siti ed applicazioni di incontri, che danno la possibilità di definire il proprio orientamento sessuale “sapiosexual”.
Molti hanno iniziato a definire sé stessi sapiosexual come dichiarazione contro la cultura della superficialità dove l’aspetto fisico conta più di ogni altra cosa, considerandola una caratteristica molto eccitante. Oggi sono circa 10.000 coloro che si identificano in questa tipologia sessuale che in certi casi diventa un sottile snobismo intellettuale.
La sapiosessualità non ha nulla a che vedere con il quoziente intellettivo di una persona o con i suoi titoli di studio: riguarda piuttosto gli stimoli intellettivi che una persona riceve da un’altra e che producono un’attrazione erotica, secondo alcuni l’identificazione della sapiosessualità come orientamento sessuale vero e proprio può nascondere numerose problematiche.
Il sapiosexual è definito “colui che è stimolato dal cervello dell’altro e trova l’intelligenza la caratteristica sessualmente più attraente”. Diana Rabb, ricercatrice in psicologia transpersonale, sostiene che “il cervello è l’organo sessuale più importante” tanto che per i sapiosexual i preliminari al rapporto sono più che altro discussioni politiche, disquisizioni filosofiche o conversazioni comunque intelligenti.
Nella dimensione della sapiosessualità il coinvolgimento mentale sia da parte di donne che da parte di uomini, si sviluppa nei confronti di altre donne e altri uomini, scardinando il concetto sessista e riduttivo per cui gli uomini nella scelta del partner si basino esclusivamente o in gran parte sull’aspetto fisico.