Dopo le 6 del 17 ottobre, il sindaco Domenico Lucano ha lasciato Riace. Soltanto il giorno prima il tribunale del riesame di Reggio Calabria ha revocato gli arresti domiciliari al sindaco, arrestato per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina lo scorso 2 ottobre. Lo stesso tribunale ha emesso un divieto di dimora notificato a Lucano e alla sua compagna Tesfahum Lemlem. Nei confronti della donna il divieto di dimora è stato sostituito con l’obbligo di firma.
Ha lasciato Riace poco dopo le 6 di questa mattina Domenico Lucano, il sindaco sospeso per il quale ieri il Tribunale del riesame di Reggio Calabria ha revocato gli arresti domiciliari, disponendo però nei suoi confronti il divieto di dimora. Resta a Riace, invece, la compagna di Lucano, per la quale il divieto di dimora é stato attenuato con la misura dell’obbligo di firma
Il tribunale del riesame di Reggio Calabria ha revocato gli arresti domiciliari al sindaco di Riace Domenico Lucano, arrestato per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina lo scorso 2 ottobre. Lucano però non potrà restare a Riace. Il Tribunale, infatti, ha emesso un divieto di dimora notificato al sindaco e alla sua compagna Tesfahum Lemlem. Nei confronti della donna il divieto di dimora è stato sostituito con l’obbligo di firma. La decisione è stata depositata stasera.
“Riace rappresenta un’idea che va contro la civiltà della barbarie. Anche senza contributi pubblici andiamo avanti lo stesso, da soli, perché negli anni abbiamo costruito dei supporti all’integrazione che oggi fanno la differenza. Faremo non uno Sprar ma un’accoglienza spontanea così com’era cominciata, senza soldi pubblici“. A dirlo il sindaco di Riace Domenico Lucano al termine dell’udienza. Lucano si è detto contento ma allo stesso tempo amareggiato.
“Non voglio avere a che fare con chi non ha fiducia e con questo governo che spesso non rispetta i diritti umani. Sono fiducioso nella scarcerazione, se esiste il diritto. E’ talmente distante quello che ha detto l’avvocato, che ha sviluppato come si è svolta la vicenda Riace arrivando poi agli argomenti alla base di queste misure fatte a me, e quello che ha detto il pm. C’è un abisso”. Dal giorno dell’arresto, molti sono stati i cortei di solidarietà al sindaco per chiederne la liberazione.