Bimbi stranieri discriminati nelle scuole: dopo Lodi, il caso Veneto

di Redazione

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Bimbi stranieri discriminati nelle scuole: dopo Lodi, il caso Veneto

| lunedì 15 Ottobre 2018 - 12:09

Continua la polemica attorno al caso delle mense scolastiche negati ai bambini stranieri a Lodi. “Il regolamento rimane in vigore – ha detto il sindaco Sara Casanova -, la legge deve sempre valere per tutti”. Intanto in Veneto si registra un nuovo caso di discriminazione: i cittadini non comunitari, infatti, devono presentare una certificazione prima di poter ottenere il contributo regionale sull’acquisto di testi scolastici. 

Sul caso di Lodi è intervenuto anche il presidente della Camera, Roberto Fico. “Nel momento in cui si fa una delibera che, in modo conscio o in modo inconscio, crei delle discriminazioni così importanti – ha detto – si deve solamente chiedere scusa. Dopo le scuse questi bambini potranno rientrare tranquillamente nella mensa scolastica“.

E ancora: “Nel momento in cui è accaduta questa situazione, questi 200 bambini non potevano andare in mensa perché non se lo potevano più permettere essendosi ritrovati all’improvviso nella fascia più alta; sono stati raccolti circa 60mila euro per permettere di andare a scuola fino alla fine di dicembre e questo è un gesto fondamentale ci rendiamo conto come ogni volta si crei una ingiustizia, una discriminazione il nostro Paese è sempre pronto a rispondere. La nostra Repubblica è forte i nostri valori sono saldi a partire da quelli costituzionali e questo è un dato fondamentale”.

Sindaco di Lodi: “Il Regolamento rimane in vigore”

“Dispiace – ha spiegato il sindaco di Lodi, Sara Casanova, in merito alla polemica sulle mense scolastiche –  che non tutti condividano il principio di equità che sta alla base di questa delibera, che vuole mettere italiani e stranieri nella stessa condizione di partenza per dimostrare redditi e beni posseduti”. E ancora: “Ringrazio i ministri Salvini e Bussetti, il segretario della Lega lombarda Grimoldi e tutte le forze politiche e i cittadini che ancora una volta numerosi si sono mobilitati in queste ore per dimostrarmi la loro solidarietà, dopo un’ondata di insulti diretti contro di me, per il ruolo che rivesto. Ci sono anche attacchi personali e minacce che ritengo vergognosi”.

“Sul tema delle prestazioni agevolate – ha continuato Sara Casanova – l’amministrazione ha sempre accettato il confronto costruttivo con chiunque, ma chi ci critica non è stato in grado di fare altrettanto, cioè di costruire un dialogo politico rispettoso. Durante l’ultimo Consiglio comunale la maggioranza dei consiglieri ha assunto l’impegno di stendere linee-guida per l’applicazione del Regolamento per l’accesso alle prestazioni agevolate”.

Veneto: Buono libri agli immigrati solo con certificato

Al caso di Lodi fa eco quello della Regione Veneto. Sembra infatti che per ottenere il contributo regionale sull’acquisti di testi scolastici, i cittadini extracomunitari debbano presentare certificazione Isee e un certificato sul possesso di immobili o percezione di redditi all’estero rilasciato dalle autorità del Paese di provenienza. Secondo quanto si apprende dalle istruzioni allegate alla pagina web della Regione Veneto (web1.regione.veneto.it/BuonoLibri), tali certificati vanno presentati entro le ore 12 di lunedì 15 ottobre al Comune veneto di residenza. 

I soli cittadini con cittadinanza non comunitaria – si legge nel regolamento che fa riferimento all’art 2 del Dpr 394 del 31 agosto 1999, che attua il testo unico sull’immigrazione – in assenza di apposite convenzioni internazionali in vigore tra lo Stato Italiano e quello di provenienza che consentano la presentazione delle dichiarazioni sostitutive, dovranno presentare al Comune di residenza entro il 15 ottobre 2018 certificati o attestazioni rilasciati dalla competente autorità dello Stato estero di provenienza, limitatamente a stati, qualità personali e fatti non certificabili o attestabili da parte di soggetti italiani, al fine di evidenziare eventuali redditi e patrimoni immobiliari e mobiliari presenti nello Stato estero di provenienza relativi all’anno 2016, legalizzati dalle autorità consolari italiane e corredati di traduzione in lingua italiana autenticata dall’autorità consolare italiana che ne attesti la conformità all’originale”.

Qualora non si potessero ottenere le certificazioni dal Paese d’origine – specifica il regolamento – i cittadini non comunitari devono rivolgersi alle rappresentanze diplomatiche o consolari per il loro rilascio “sulla base delle verifiche ritenute necessarie, effettuate a spese degli interessati“.

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