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Caso Cucchi, dopo 9 anni è la vittoria di Ilaria: “Il muro è stato abbattuto”

“Lo Stato deve chiederci scusa”, Ilaria Cucchi non trattiene le lacrime dopo che, durante il processo,  il carabiniere ha confessato il pestaggio del fratello Stefano.

“Ci chieda scusa chi ci ha offesi in tutti questi anni – ha detto – Ci chieda scusa chi in tutti questi anni ha affermato che Stefano è morto di suo, che era caduto. Ci chieda scusa chi ci ha denunciato”.

Ilaria Cucchi ha continuato: “Sto leggendo con le lacrime agli occhi quello che hanno fatto a mio fratello. Non so dire altro. Chi ha fatto carriera politica offendendoci si deve vergognare. Lo Stato deve chiederci scusa. Deve chiedere scusa alla famiglia Cucchi”.

“Ci sono voluti 9 anni ma finalmente oggi la verità che noi sosteniamo da sempre entra in un aula di giustizia ed entra con le parole di uno degli stessi imputati, che racconta il massacro di Stefano e tutto ciò che è accaduto nei giorni successivi e cioè le coperture che ci sono state”.

“Il muro è stato abbattuto. Ora sappiamo e saranno in tanti a dover chiedere scusa a Stefano e alla famiglia Cucchi“, scrive in un post pubblicato su Facebook Ilaria, questa donna di coraggio e di tenacia, immensa nella forza e nel dolore.

Un dolore che finisce con l’essere un fatto privato ma che oggi più che mai appartiene a tutti noi, alla morale collettiva al generale senso di ripugnanza fisica che ciascuno di noi dovrebbe provare verso questa azione cieca e folle, esaltata e mortale compiuta brutalmente da agenti dello Stato.  Da quello stesso Stato da cui dovremmo sentirci protetti e rappresentati.

Salvini invita la famiglia Cucchi al Viminale

 Il ministro  dell’Interno però prova a tendere la mano: “Sorella e parenti sono i benvenuti al Viminale. Eventuali reati o errori di pochissimi uomini in divisa devono essere puniti con la massima severità, ma questo non può mettere in discussione la professionalità e l’eroismo quotidiano di centinaia di migliaia di ragazze e ragazzi delle forze dell’ordine”. 

“Quanto accaduto a Stefano Cucchi era inaccettabile allora e lo è ancor di più oggi, che sono emersi nuovi elementi scioccanti. Mi auguro che la giustizia faccia al più presto il suo corso e definisca le singole responsabilità. Chi si è macchiato di questo reato pagherà, ve lo assicuro. Lo voglio io, lo vuole questo governo e lo vuole tutta l’Arma dei Carabinieri, che merita rispetto. Ho la massima fiducia verso il Comando Generale e sono vicino alla famiglia di Stefano, ai suoi amici e ai suoi cari. Abbraccio tutti con grande affetto”. Così su Fb il ministro della Difesa Elisabetta Trenta.

 

foto:Tiscali

Maria Pia Ferlazzo

Laureata in Scienze politiche, giornalista professionista, appassionata di street journalism con un passato di carta stampata e uffici stampa istituzionali, per anni capo redattore all' Ufficio stampa della Presidenza della Regione Sicilia. Punto sui valori fondamentali dell'indipendenza, del merito e del confronto fra i diversi punti di vista, su un giornalismo libero da posizioni precostituite. Non sopporto l'arroganza accademica e la mancanza di lealtà, sono per la rappresentazione degli aspetti migliori della vita, preferisco le persone che amano gli animali. In generale penso che l'eleganza e la leggerezza aiutino a vivere meglio. Isolana nell'anima, non potrei vivere lontana dal mare, i cavalli e Vulcano d'inverno. Sono convinta che la bellezza ed un sorriso possono cambiare il mondo.

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Maria Pia Ferlazzo
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