Un unico, enorme museo diffuso che offre luoghi inediti per Le Vie dei Tesori: prima tappa l’ex aeroporto militare di Boccadifalco, voluto dai Florio e tra i più antichi d’Italia. Aperta la nota camera dello scirocco di Villa Naselli (sabato e domenica), le porte dell’Istituto Gonzaga con la cappella e l’antica biblioteca che racchiude la memoria della Compagnia di Gesù. Nell’anno in cui cade il venticinquennale dell’omicidio di Padre Puglisi, il festival inserisce nel circuito sia l’abitazione del sacerdote ucciso a Brancaccio (oggi museo della memoria); che il No Mafia memorial appena nato sul Cassaro, che il Giardino della Concordia di Pallavicino.
Ormai non si contano più cappelle, oratori, cripte. Parecchie sono aperte sabato e domenica, ma domani saranno già visitabili la sconosciuta chiesa di Santa Venera arrampicata su una porzione di antiche mura sopravvissute alla Kalsa, la chiesa e il chiostro della Magione che aspirano ad entrare a breve nel percorso arabo normanno dell’UNESCO. Medievali anch’esse, San Giovanni dei Lebbrosi e Sant’Antonio Abate, l’anno scorso tra i siti più amati.
La piccola e dimenticata dei Tre Re, i gioiello nei mercati, ovvero la Madonna della Mercede, nel cuore del Capo e il Carmine Maggiore con la sua cupola maiolicata, dentro Ballarò, Sant’Angelo Custode, dove pregavano gli staffieri, l’imponente San Francesco di Paola, e la delicata Chiesa della Pinta con gli stucchi dei Serpotta, tutte e due fresche di restauro, il Santissimo Salvatore, danneggiata dai bombardamenti e recuperata, Santa Maria degli Agonizzanti, creata dai frati che assistevano i condannati a morte e anch’essa appena restituita.
L’Istituto Florio Salamone, istituito e aiutato dai nobili Ignazio e Franca (che vollero anche il famoso Tiro a segno, che si visiterà domenica a cantiere aperto, sul litorale di Romagnolo) o il museo del tesoro di santa Rosalia, arrampicato su Monte Pellegrino e inaugurato appena due mesi fa. Aprono le porte i musei scientifici, con l’aiuto dell’Università: il Museo Margherita Hack, dentro l’istituto Crispi – Damiani Almeyda, con i suoi strumenti d’epoca per esperimenti di fisica e chimica, il museo Doderlein che racconta la Sicilia di un secolo e mezzo fa, i due dipartimenti di Architettura, uno con le tavole didattiche di Giovan Battista Basile e l’altro con il modellino in scala (anche se di 4 metri) della Mole Antonelliana.
Sono i siti più richiesti e per i quali è facile che si formino lunghe code d’attesa. Quest’anno diciotto di questi luoghi si potranno visitare soltanto tramite prenotazione (sempre sul sito, dove si possono scegliere il giorno e l’orario di visita). È già visitabile, oltre al secondo percorso dentro l’aeroporto di Boccadifalco, l’elegante e del tutto inaspettato giardino di Villa Tasca che sarà “invaso” da centinaia di satiri danzanti: Artficial – la start up che ha in atto un progetto di valorizzazione del patrimonio artistico e culturale attraverso nuove tecnologie – presenta l’esatta riproduzione digitale del Satiro danzante di Mazara del Vallo, ma in versione pop, realizzata in fibra di mais, in tante repliche esposte nel giardino della villa storica che per la prima volta si trasforma in museo en plein air.
E ancora, la catacomba di San Michele Arcangelo, sotto Casa Professa, dove nicchie e cappelle raccontano storie inverosimili, la storica sede della fabbrica Terranova, nel cuore di Ballarò, dove lavorano i maestri caramellieri da oltre 125 anni. Palazzo Branciforte con il suo Monte di Pietà restaurato da Gae Aulenti, Palazzo Utveggio, nel cuore elegante della città, disegnato dal Basile. Quasi fuori porta, le sorgenti naturali del Gabriele, il “tempio dell’acqua” che è stato “scoperto” dai visitatori dello scorso anno.
Tra gli altri siti – già prenotabili – ci sono la collezione di ceramiche Athena (visite solo sabato dalle 16 alle 18), lo Stand Florio (solo domenica), i depositi della GAM (sabato e domenica, mattina e pomeriggio), il Grand Hotel Piazza Borsa (solo la domenica, dalle 10,45 alle 17,30), il Miqveh (dal prossimo weekend), le le fabbriche artigianali Anice Tutone (sabato e domenica) e Morettino (prossimo weekend), la Banca d’Italia e il Monastero di Santa Caterina aprono nel terzo weekend del festival. Le Vie dei Tesori aprono quest’anno anche i Qanat arabi e il carcere Ucciardone con una vista teatralizzata, ma sono già siti già sold out.
Secondo anno per l’Itinerario Contemporaneo, curato da Paola Nicita: una selezione di esposizioni e di luoghi, dove giovani guide creeranno speciali trait d’union tra l’opera e il pubblico. Spazi privati, non sempre fruibili o accessibili, vissuti come luoghi aperti alla sperimentazione e al confronto. I Magazzini di tessuti Parlato ospitano un progetto dell’artista Isabella Ducrot che ha avviato un suo racconto impalpabile sulle antiche bende dei monasteri tibetani, che così diventano oggetti d’arte. I tre piani più il sotterraneo di Palazzo Oneto di Sperlinga, messo a disposizione da Roberto Bilotti e Cesira Palmeri, che ospitano le mostre dei giovani studenti dell’Accademia di Belle Arti, tra le quali “Marco Cavallo” esposizione degli ospiti della Casa Terapeutica assistita (CTA) Karol che si occupa di pazienti psichiatrici. Riapre Casa Spazio con le proposte dei colleghi marchigiani di Casa Sponge, Le Mosche continua nelle sue “indagini” sul corpo, e Minimum Studio sta già ultimando un suo cartellone, un’esposizione diversa per ognuno dei cinque weekend. Quest’anno i cinque luoghi dell’Itinerario saranno visitabili con lo stesso coupon dei luoghi e – tranne l’eccezione dei Magazzini Parlato – saranno aperti di sera, dalle 18 alle 22, per un’ideale prosecuzione delle visite diurne.
Le passeggiate de Le Vie dei Tesori ormai sono un segno distintivo del festival, un passo in più rispetto allo storytelling dei luoghi. Condotte da botanici, giornalisti, appassionati, geografi, professori, saranno circa cento, suddivise (e spesso replicate) nelle cinque settimane a Palermo. A Palermo si va da monte a mare, da verdi riserve a colorati mercati, da vicoli a palazzi, in virtuale compagnia di cavalieri o donne di malaffare, eretici o speziali. Questo weekend si potrà scegliere: se si vuole andare fuori porta, ecco gli itinerari a Casaboli, dove si arriva da Pioppo, in compagnia dei Forestali: si può salire fino al santuario di Montepellegrino o scendere dentro grotta Conza, a poca distanza dalla borgata di Tommaso Natale. Per chi vuole restare in città, gli esperti guideranno alla scoperta dello scomparso mercato dei Lattarini o di quello attuale e multietnico di Ballarò, si può tagliare dalla Marina o superare Porta Nuova e prendere lo stradone di Mezzomonreale, scoprire che dentro il Teatro Massimo passeggia ancora una monaca dal dolore irreversibile o che in un’unica notte, nella Palermo ottocentesca, furono pugnalate 13 persone.