Nadia Toffa si trova nuovamente a difendersi dagli attacchi del web. Tanti, forse troppi, gli haters che criticano l’annuncio dell’uscita del suo nuovo libro. Sotto accusa principalmente l’accostamento delle parole “cancro” e “dono”. Pioggia di critiche anche sulle frasi “per il tumore non bisogna sospendere la vita” o “ogni tumore è uguale, stesse difficoltà”, ritenute troppo riduttive e persino superficiali.
Nadia Toffa ha scelto le sue pagine social per reagire ed ha affidato a un post su Instagram il suo pensiero.
Gli webeti proprio perché ebeti continuano a ridere della parola dono. Non ho mai sostenuto di essere fortunata ad avere il cancro. Sono pazza secondo voi?!probabilmente chi non capisce e ride per fortuna sua non è mai entrato in un reparto di oncologia pediatrica.
Ha parlato così della forza dei bambini e dei loro genitori che nonostante la malattia riescono a trovare la forza e il coraggio per combattere. “I Bambini lì sorridono e ridono non perché felici ne’ perché si sentono fortunati di avere il cancro ma perché hanno spirito di sopravvivenza – ha continuato – e sanno che la vita continua nonostante la malattia e così i loro genitori che sono con loro a sostenerli ogni giorno cercando di portatgli allegria. Sono scemi? O si sono trovati in quella situazione e cercano di sopravvivere?! chiedetevelo davvero! Il cancro è un dono per loro?”.
E a proposito della clownterapia aggiunge: “Tra l’altro sono gli stessi psicologi e medici a dire che un atteggiamento positivo aiuta. Motivo per cui esiste la clownterapia. Fin dall’esordio della mia malattia ho sestenuto che l’unica speranza che abbiamo contro il tumore è la medicina. Con radio e chemio…..uniche cure esistenti….Magari con la forza di volontà si potesse guarire…. non è ovviamente così Ma di certo un atteggiamento positivo aiuta e questo lo dice la scienza non la sottoscritta”.
“Dunque – ha ribattuto – imparate a non giudicare e fatevi un giro negli ospedali o a casa dei malati oncologici. Non c’è un funerale in corso perché le persone sono ancora vive e sono felici di esserlo e così le persone che li assistono ovviamente, con dolore e strazio ma con resilienza. Non credo sia difficile provare a immedesimarsi. Provateci snche per poco”.
Foto da Instagram