Il pane è un cibo fondamentale in una dieta equilibrata ma bisogna non abusarne e consumarlo con moderazione. Secondo una ricerca del Crea (Consiglio di ricerca in agricoltura e analisi dell’economia agraria) è soprattutto la crosta ad essere pericolosa per l’organismo causando un precoce invecchiamento cellulare.
Lo studio è stato pubblicato sulla rivista specialistica Journal of Cereal Science e fa riferimento alla reazione chimica detta “di Maillard”, che prende il nome dal chimico francese che studiò le reazioni di zuccheri e proteine durante la cottura con temperature superiori a 160-170 °C. Durante questo processo di cottura viene infatti prodotta l’acrilammide, una sostanza ritenuta dagli esperti persino tra le cause di alcuni tipi di cancro.
Ciò non vuol dire che non bisogna più consumare pane ma è necessario fare attenzione alla qualità delle materie prime. Da considerare infatti è la bontà di lievito e grano e non la loro quantità. Tra infatti i processi più delicati nella produzione di pane vi è la lievitazione che, non seguita correttamente, può anche causare problemi al nostro organismo.
A rassicurare la popolazione italiana il ricercatore del Crea Fabio Nobili che ha sottolineato come è necessario, sì consumare il pane, ma con quantità moderate. E’ la conoscenza del percorso della filiera di produzione e l’origine delle materie prime ad assicurare la qualità elevata e sicura del pane.
Secondo i nutrizionisti una dieta completa comprende circa 40 grammi di pane, preferibilmente integrale e da consumare non abbinato a pasta o riso. Il pane garantisce infatti un apporto di zuccheri sani, e quindi di energia, al nostro organismo oltreché a favorire il senso di sazietà.