La Laver Cup resta nelle mani del Team Europe. La competizione creata a immagine della Ryder Cup di golf, come una sfida tra i migliori tennisti d’Europa (guidati da Borg) e il resto del mondo, allenato da John McEnroe, ha dato spettacolo nella sua seconda edizione in terra americana, a Chicago, dopo il debutto dello scorso anno a Praga.
A spuntarla, dicevamo, sono stati ancora gli europei, guidati da un Roger Federer protagonista assoluto del weekend, sia come giocatore ma soprattutto come coach, con una serie di discorsi motivazionali indirizzati a Djokovic e Alexander Zverev, che battendo in rimonta Kevin Anderson ha firmato il punto decisivo, dopo che, a inizio giornata, il doppio USA Sock/Isner aveva riaperto la corsa per la vittoria finale.
Un evento che, al di là dei valori in campo (alti) e delle polemiche per i prezzi dei biglietti (ancor più alti), mostra una faccia diversa del tennis, più gioioso e libero dalle pressioni e tensioni che accompagnano il circuito ATP ogni settimana. “Se potessimo, giocheremmo la Laver Cup tutti i giorni” l’eloquente dichiarazione di Zverev.