Dopo 27 ore in sala operatoria, è stato eseguito con successo il primo trapianto di faccia in Italia. E’ avvenuto presso l’Azienda ospedaliero-universitaria Sant’Andrea di Roma su una donna di 49 anni affetta da neurofibromatosi di tipo I, una malattia genetica neurocutanea che le ha deturpato il volto. I tessuti, le fasce muscolari e la cartilagine sono stati donati da una 21enne deceduta in un incidente stradale nel Lazio.
Un intervento complesso che ha necessitato di un’equìpe di chirurghi formata per tre anni anche all’estero. La procedura rientra in un protocollo sperimentale, autorizzato dal Centro Nazionale Trapianti dopo l’acquisizione del parere positivo del Consiglio Superiore di Sanità.
“Una opzione chirurgica ricostruttiva che il Sant’Andrea – si legge in una nota diffusa dalla Regione Lazio – offre a pazienti che presentano complessi difetti di faccia cui le tecniche chirurgiche tradizionali non sempre garantiscono risultati funzionali ed estetici soddisfacenti. Una procedura ‘life-improving’, volta a migliorare la qualità di vita del paziente e facilitarne il reinserimento sociale, quando neoplasie, attacchi di animale, malattie neurodegenerative, ustione o traumi hanno determinato gravi malformazioni del volto”.
Solo tre sono stati i casi di trapianto della faccia nel mondo. Il primo è avvenuto nel 2005 nel nord della Francia su una donna di 38 anni, il secondo nel 2006 su un trentenne cinese che era stato attacco da un orso. Infine il terzo intervento è dello scorso febbraio a Parigi effettuato su un uomo che aveva rigettato il precedente trapianto.
Adesso si attende lo scioglimento della prognosi per capire gli effettivi risultati del trapianto e la sua riuscita.