Via libera dal Consiglio dei ministri al disegno di legge sul contrasto della corruzione nella Pubblica amministrazione. Il testo contiene diverse misure come il Daspo per i corrotti, l’impiego dell’agente sotto copertura e il concetto di “ravvedimento”, ovvero la possibilità per il corrotto di ottenere sconti di pena nel caso denunci il reato volontariamente entro sei mesi.
“Questo ddl è il primo passaggio di una serie di provvedimenti che restituiranno al Paese competitività – commenta il premier Conte – Approviamo prima una regolazione più incisiva in materia di contrasto alla corruzione ma stiamo lavorando anche alla riforma dei contratti pubblici, alla semplificazione, alla digitalizzazione dei servizi pubblici, alla semplificazione del regime fiscale tributario, al reddito di cittadinanza e alla Fornero”.
Conte annuncia poi per la settimana prossima “un decreto sulle emergenze, sui terremoti, una revisione del sistema delle infrastrutture, un riammodernamento, una revisione delle concessioni: in prospettiva vorremmo far ripartire la leva economica del Paese, creare un ambiente giuridico favorevole alla crescita economica, siamo in pieno periodo di manovra, favorevole allo sviluppo sociale ma per essere credibili in Italia dobbiamo prima creare una regolazione di forte contrasto alla corruzione”.
“Con questa legge – ha aggiunto il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede – dimostriamo che il governo vuole fare tesoro di quanto accaduto negli anni passati e varare legge anticorruzione all’avanguardia, che ci mette come Paese leader in questo campo. Non lasceremo scampo, non ci sarà margine di alcun tipo per il fenomeno della corruzione. Da ora in poi, chi sbaglia paga”.
Bonafede poi spiega: “Se una persona è condannata in via definitiva per corruzione (e otto nuovi reati sono stati inseriti) non avrà più la possibilità di stipulare contratti ocn la Pubblica amministrazione. Per condanne fino a due anni, il Daspo può durare da 5 a 7 anni. Quando invece la condanna è superiore ai due anni il Daspo è a vita, scritto nero su bianco. Il mio messaggio è che da ora in poi non se la cava più nessuno”.
“Si apre, continua il ministro una prospettiva di onestà per il Paese e ci permette di andare a testa alta nel mondo. Chiamiamo questa legge ‘spazza corrotti’ perché dopo tanti anni di battaglia in nome della legalità, della giustizia e dell’onestà, portare in Consiglio dei ministri un ddl che significa una vera rivoluzione nella lotta alla corruzione è motivo di orgoglio e commozione”.