Il Cda di Autostrade per l’Italia ha riferito, attraverso una nota, di aver preso atto “degli elementi di confutazione alla lettera del ministero dei Trasporti datata 16 agosto 2018 e ha confermato il proprio convincimento in merito al puntuale adempimento degli obblighi concessori da parte della società. La lettera di riscontro e i relativi allegati saranno inviati al ministero nel termine assegnato”.
Il gruppo Autostrade si riunisce
I vertici del gruppo si sono riuniti per un aggiornamento su vari temi, in particolare riguardo agli “aiuti alle famiglie colpite che hanno interessato più di 200 nuclei, le iniziative di ripristino della viabilità cittadina, le ulteriori iniziative di agevolazione del pedaggio e l’avanzamento del progetto di demolizione e ricostruzione del ponte“.
Toninelli: “Indecente”
Secca la replica del ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli, tramite Twitter: “È incredibile sentir parlare Autostrade di ‘puntuale adempimento degli obblighi’ dopo una tragedia con 43 morti, 9 feriti, centinaia di sfollati e imprese in ginocchio. Siamo all’indecenza”. E poi ha scritto: “Rimetteremo le cose a posto e ridaremo sicurezza ai cittadini che viaggiano”.
Dal ministeri dei Trasporti e dal Comitato tecnicointanto arriva la comunicazione che il gruppo Autostrade non consegnò al Provveditorato della Liguria tutta la documentazione sulle criticità del Ponte Morandi, crollato lo scorso 14 agosto. In particolare sembra manchi una relazione, redatta nel 1981 dallo stesso progettista Riccardo Morandi, che segnalava già allora alcune forti criticità, soprattutto riguardo alla corrosione del cemento.
Ponte Morandi, Mit: “Autostrade non consegnò tutti i documenti”
La scheda tecnica di Morandi non venne considerata quando si portò avanti il progetto di rinforzo dei tiranti del viadotto Polcevera, nonostante il progettista segnalasse “una degradazione della struttura in cemento armato molto rapida in alcune parti, molto di più di quanto ci si potesse aspettare”.
Sono stati ascoltati dagli inquirenti i 5 componenti della Commissione che approvarono il progetto, tra loro anche il provveditore Roberto Ferrazza. Secondo quanto riporta La Repubblica, nella scheda redatta dalla commissione si faceva riferimento a “metodi anacronistici di misurazione della resistenza del cemento” e le previsioni di degradazione dei cavi di acciaio dei tiranti inglobati nel calcestruzzo. Pur mancando un documento fondamentale, il ministero dei Trasporti revocò l’incarico a Ferrazza perché “avrebbe potuto prendere misure urgenti per accelerare i lavori o quantomeno monitorare il ponte o ancora alleggerirlo limitando il traffico”.
In quella occasione il Comitato tecnico chiese ad Autostrade un resoconto sullo stato del ponte e sulla manutenzione, resoconto che però non arrivò mai. In più, per vent’anni il gruppo Autostrade non avrebbe mai fatto cenno a criticità relative al ponte né risposto a specifiche richieste di informazioni da parte del Provveditorato. Rimane comunque il fatto che lo Stato italiano avrebbe potuto verificare direttamente la situazione.
Ponte Morandi, Toti: “Progetto di demolizione in 30 giorni”
Intanto il governatore della Liguria e commissario per l’emergenza, Giovanni Toti, fa sapere che è stato presentato un piano per la demolizione del resto del Ponte Morandi entro 30 giorni, anche se bisogna attendere ancora prima di avere la tempistica esatta. Per far fronte ai disagi, Autostrade ha ampliato l’area dei pedaggi gratuiti.