Si è concluso il viaggio di Papa Francesco in Irlanda per l’incontro mondiale delle Famiglie. Il Papa, in una conferenza stampa sul volo di ritorno, si è espresso sulla condizione dei migranti della nave Diciotti, una parte dei quali andranno a Rocca di Papa, sui figli omosessuali e sull’aborto. “Integrazione come condizione per accogliere” è la via da seguire, secondo il Pontefice, che, sulle accuse dell’ex nunzio apostolico ha detto: “Giudicate voi”.
Mai respingere chi arriva. Questo il messaggio di Papa Francesco sui migranti che arrivano in Italia. “Ho visto in un video che cosa succede a coloro che sono mandati indietro. È doloroso, agli uomini praticano torture. Mandarli indietro? Si deve pensare bene, bene, bene”. In quanto alla soluzione del caso Diciotti, Bergoglio ironizza: “Io non ho messo lo zampino”, ha detto, “lo zampino lo mette il diavolo”. “Quello che ha fatto il lavoro col ministro dell’Interno e stato padre Aldo, e la Conferenza Episcopale. Il cardinale Bassetti era qui ma per telefono guidava” l’operazione e “padre Maffeis negoziava con il ministro”.
I migranti accolti dalla Cei andranno nel centro di accoglienza straordinaria Mondo Migliore a Rocca di Papa, ma anche le singole diocesi hanno dimostrato le loro disponibilità e apertura, prime fra tutte Brescia, Bologna e Agrigento. La risposta delle parrocchie è stata “generosa e spontanea”, ha assicurato la Cei. Sarà la Caritas a coordinare l’operazione.
L’accoglienza non va riservata soltanto ai migranti, spesso i rifiuti avvengono anche all’interno delle proprie famiglie. Papa Francesco invita, infatti, a non respingere i figli che manifestano la propria omosessualità ma ad ascoltarli perché “mai dirò che il silenzio è un rimedio. Tu sei mio figlio, sei mia figlia, come io sono tuo padre, tua madre. Parliamo. Quel figlio ha diritto ad una famiglia e non ad essere cacciato via”. Se ciò non avvenisse, verrebbero meno “la maternità e la paternità”, i genitori devono quindi “pregare, non condannare, dialogare, capire, fare spazio perché si esprimi” altrimenti viene meno “la maternità e la paternità”.
Papa Francesco, durante la conferenza stampa, è stato interrogato anche in merito al caso dell’ex nunzio in Usa, mons. Carlo Maria Viganò, il quale, in una lettera, lo accusa di essere stato a conoscenza dei comportamenti dell’ex cardinale Theodore McCarrick accusato di pedofilia. “Ho letto questa mattina quel comunicato – ha detto il Pontefice -. Dico sinceramente: leggete voi attentamente quel comunicato e fate voi il vostro giudizio. Io non dirò una parola su questo: credo che il comunicato parla da sé e voi avete la capacita giornalistica sufficiente per trarre le conclusioni”.
L’incontro avuto nel pomeriggio a Dublino con le vittime di abusi da parte di esponenti della Chiesa ha procurato molto dolore a Papa Francesco, che ha comunque ritenuto fondamentale ascoltarli. “Ho sofferto tanto ma credo che si dovevano ascoltare queste otto persone”. E ancora: “È stato doloroso ma c’è anche la consolazione di poter aiutare a chiarire queste cose”.
Rispondendo alle domande dei giornalisti, Papa Francesco ha parlato anche dell’aborto. “L’aborto non è un problema religioso – ha detto -. Noi non siamo contro l’aborto per un problema religioso. È un problema umano e va studiato dall’antropologia”. Ciò che è importante è analizzare le “criticità sul fare fuori un essere vivente per risolvere un problema. È un problema antropologico e umano”.