Novità sul fronte delle indagini sul ponte Morandi, crollato a Genova la vigilia di Ferragosto. “Abbiamo ricevuto una relazione dal presidente della commissione ministeriale che segnala sul pilone 10 un evidente stato di corrosione di grado elevato”. Lo ha detto il prefetto di Genova, Fiamma Spena, al termine della riunione del centro coordinamento soccorsi. Il pilone 10 è quello che sostiene il moncone est di ponte Morandi.
Intanto, il moncone est del ponte Morandi, risulta pericolante e deve essere abbattuto o messo in sicurezza al più presto. È l’annuncio della struttura commissariale per l’emergenza, dopo la relazione tecnica della commissione ispettiva del ministero, presieduta dall’architetto Roberto Ferrazza. La struttura commissariale ha scritto sia al ministero che alla concessionaria per avviare gli interventi necessari.
“Occorre sicuramente demolire il moncone nei tempi più brevi possibili, uno per garantire sicurezza anche se oggi l’area è evidentemente sgomberata e dunque nessun essere umano corre alcun rischio, due perché senza la demolizione non riparte la ricostruzione”, lo ha detto il governatore della Regione Liguria, Giovanni Toti, dal Meeting di Cl.
La Procura ha acquisito gli atti da Autostrade per l’Italia. I pm, nell’ambito dell’inchiesta sul crollo del Ponte Morandi a Genova, lo scorso 14 agosto, procedono con la raccolta degli atti per analizzare la documentazione. Intanto, in via precauzionale, la zona rossa continua ad essere chiusa anche per i soccorritori, pertanto c’è stato un secondo stop al recupero degli effetti personali degli sfollati dalle case evacuate.
In base a quanto si apprende, la guardia di finanza procederà con la raccolta degli atti negli uffici della società Autostrade, per cominciare con l’analisi della documentazione. Sembra invece che le testimonianze dei componenti della commissione ministeriale, Roberto Ferrazza (presidente) e Antonio Brencich, non verranno raccolte nell’immediato.