Il maltempo che sta imperversando al Sud sta creando disagi. Dieci escursionisti sono morti in Calabria, nella zona di Civita (Cosenza), in seguito all’ondata di piena del torrente Raganello dovuta alle violente piogge. Altre 6 persone sono rimaste ferite, mentre diciotto sono state recuperate dai soccorsi subito intervenuti per mettere in salvo i turisti che si erano avventurati nella località del Parco del Pollino. Il gruppo è stato sorpreso dalla piena del corso d’acqua mentre stava visitando l’area turistica, caratterizzata da gole e canyon. È un’area circostante il fiume, caratterizzata da grotte e canyon.
“Seguo con apprensione e tristezza gli sviluppi della tragedia del Pollino“, ha scritto su Twitter il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, dopo la piena improvvisa del torrente Raganello. “Si tratta purtroppo di 10 deceduti – dice il premier -, 11 feriti e 23 persone tratte in salvo illese. Un grazie all’instancabile macchina dei soccorsi. Siamo vicini alle famiglie colpite”.
“C’era l’allerta gialla. E ricordo a tutti che con l’allerta gialla ci possono anche essere morti”, ha detto il capo dipartimento della protezione civile, Angelo Borrelli, a margine dei lavori del consiglio comunale di Lacco Ameno (Napoli), in riferimento alla tragedia del torrente Raganello. Un evento che “era in qualche modo prevedibile“, ha precisato Borrelli.
Tra le vittime della tragedia del Raganello c’è una delle guide che accompagnavano gli escursionisti tra le gole della zona. Antonio De Rasis, 32 anni, volontario di protezione civile, celibe, era stato tra i soccorritori intervenuti dopo la valanga che distrusse un albergo a Rigopiano. “Sicuramente – ha detto il sindaco di Cerchiara Antonio Carlomagno – con la sua alta esperienza, nel contesto di questo dramma improvviso, avrà prestato e tentato di dare il massimo soccorso ai componenti del gruppo”.
Tra le persone individuate e soccorse anche un bambino, portato in salvo dall’elicottero dei vigili del fuoco e trasferito nell’ospedale di Cosenza per ipotermia. Tra le vittime, una giovane ragazza non ancora identificata ed il cui corpo è stato recuperato. Sono intervenuti gli operatori del soccorso speleo fluviale dei vigili del fuoco e i carabinieri. Il Capo della Protezione civile regionale Carlo Tansi è sul posto. Sono stati rintracciati, e sono in buone condizioni, tre giovani pugliesi di 21, 22 e 23 anni, che erano stati inseriti nella lista delle persone disperse dopo la piena del torrente Raganello. I tre si erano accampati in località Valle d’Impisa, una località a monte della zona del disastro e dove i cellulari non hanno campo. A dare notizia del loro ritrovamento è stata un’amica che attraverso un twitter ha informato le forze dell’ordine dicendo “sono vivi”.
Quello dei dispersi è rimasto per ore un dato assolutamente incerto. Alle gole del Raganello, nel Parco del Pollino, infatti, si accede liberamente e non tutti si rivolgono alle guide che accompagnano i gruppi di escursionisti. Tra l’altro, all’appello manca anche una guida e ciò significa che i gruppi interessati dalla piena sono stati due.
Intanto il procuratore di Castrovillari, Eugenio Facciolla, ha aperto un’inchiesta per accertare le responsabilità penali: “Dobbiamo verificare se le persone che si trovavano in quell’area erano consapevoli della situazione cui andavano incontro o, viceversa, se erano all’oscuro di quello che poteva accadere”, ha affermato.