Adesso sarà possibile curare la calvizie con il proprio sangue. E’ quanto sperimentato grazie allo studio messo a punto dai ricercatori dell’Istituto dermopatico dell’Immacolata (Idi) Irccs di Roma e pubblicato sulla rivista americana Dermatologic Surgery. La terapia biologica e cellulare dell’Idi promette un recupero dell’80% dei capelli perduti anche a causa di alopecia androgenetica in stato avanzato.
La terapia è molto semplice e si basa sul prelievo di sangue allo stesso paziente. Dal campione viene separato, utilizzando un emoconcentratore, il plasma ricco di globuli bianchi, piastrine e fibrina poi iniettato nella zona della cute colpita da alopecia. Gli effetti della terapia sono stati evidenziati su 168 persone seguite per tre anni e con una età media di 28 anni per gli uomini e di 36 per le donne.
La terapia può essere eseguita più volte e non presenta effetti collaterali, in alcuni casi soltanto gonfiore dopo 48 o 72 ore dalla somministrazione. E’ stato inoltre dimostrato che può essere utilizzata anche in casi di perdita di capelli causata da sedute di chemioterapia.