L’uragano “Dieselgate” continua ad abbattersi su Volkswagen. Numerosi dipendenti, coinvolti nello scandalo sulle emissioni, avrebbero ricevuto una comunicazione del licenziamento in questi giorni. Si tratta di ingegneri su cui indaga la procura di Braunschweig. Quest’ultimi avrebbero reagito minacciando cause legali contro il colosso dell’auto di Wolfsburg. Nel mirino dei magistrati ci sono 49 persone.
Dieselgate, lo scandalo Volkswagen travolge i dipendenti
Intanto nella Confederazione Elvetica l’Ufficio federale delle strade (USTRA) ha disposto il divieto di immatricolazione in territorio svizzero dei modelli Mercedes Vito, Porsche Macan e Porsche Cayenne, in quanto ”non conformi per accertate irregolarità sui gas di scarico”. Il provvedimento riguarda le vetture importate dal 17 agosto 2018 in poi, mentre sono escluse quelle già targate e circolanti in Svizzera, che dovranno tuttavia essere opportunamente regolarizzate. Oggetto della sospensione sono i modelli a gasolio Mercedes Vito con motore da 1,6 litri, Porsche Macan da 3 litri e Porsche Cayenne da 4,2 (tutti e tre Euro 6), nei quali è stata accertata la presenza di un dispositivo illegale per il controllo del sistema antinquinamento.
Il provvedimento, che è temporaneo, si basa – ricordano le autorità svizzere – sulla legge federale sulla circolazione stradale (LCStr), secondo cui la licenza di circolazione è rilasciata soltanto se il veicolo è conforme alle prescrizioni, oltre che offrire tutte le garanzie di sicurezza ed essere provvisto dell’assicurazione di responsabilità civile.