“Non faccio sport, sono allergico”. Quante volte avete sentito questa frase e avete risposto con un grassa risata pensando a un attacco di incurabile pigrizia del vostro interlocutore? Ebbene dovrete ricredervi, perché l’allergia allo sport esiste davvero. Secondo uno studio pubblicato sul sito web del National Center for Biotechnology Information (NCBI), l’anafilassi indotta da esercizio fisico o da sforzo coinvolge circa il 2% della popolazione occidentale.
I sintomi sono quelli di un’allergia come tante altre quali orticaria, rossore, difficoltà respiratorie e/o digestive, affaticamento e possono insorgere dopo un’intensa attività aerobica come corsa, tennis, calcio, o, nei casi più gravi, anche dopo una semplice passeggiata.
Sembrerebbe, si legge nello studio, che a provocare questo tipo di reazioni sia un’errata risposta del sistema immunitario che rilascia istamina, composto prodotto dal nostro corpo quando entra in contatto con allergeni o sostanze che reputa nocive. Molte persone però non riescono a tollerare l’istamina che scatena nell’organismo sintomi più o meno gravi.
In alcuni casi questa risposta è stata connessa all’assunzione di cibi a base di grano, pomodori, noccioline, molluschi o persino a stress fisico e mentale.
In questi casi bisogna interrompere immediatamente l’attività che si sta praticando o ridurre il ritmo: i rischi più pericolosi sono crisi respiratorie o circolatorie e asma. Tra i consigli anche quello di praticare attività fisica a distanza di 6-8 ore dall’ultimo pasto o di assumere farmaci specifici per contrastare l’insorgere di uno shock anafilattico.