Una nuova destinazione per la nave Aquarius, che nella mattinata di venerdì 10 agosto ha soccorso 141 migranti. La nave attraccherà a Malta per consentire lo sbarco e il trasferimento delle persone presenti a bordo. All’intesa partecipano la Spagna (che accoglierà 60 profughi), il Portogallo (dove ne andranno 30), la Francia, la Germania e il Lussemburgo, oltre a Malta che fornirà unicamente il porto di sbarco. Solo ieri, via twitter, era arrivato l’annuncio di Matteo Salvini e Danilo Toninelli che vietava l’attracco della nave in Italia.
Caso Aquarius, ancora in attesa di un porto sicuro
In questo momento “la Spagna non è il porto più sicuro perché non è quello più vicino, secondo quanto stabilisce il diritto internazionale”, riferivano fonti del governo di Madrid, riportate su El Pais. Anche Malta si era rifiutata di accogliere i 141 migranti a bordo dell’Aquarius. “Le autorità marittime maltesi e italiane ci hanno informato che non indicheranno alla Aquarius un porto sicuro per lo sbarco dei 141 sopravvissuti a bordo”, ha scritto la Ong Sos Mediterranee in un tweet sottolineando che la nave resta “in stand-by esattamente tra Malta e Italia e attende che le sia assegnato un porto sicuro”.
“Accolgo con favore – ha commentato il commissario Ue alle Migrazioni, Dimitris Avramopoulos – la decisione delle autorità maltesi di autorizzare lo sbarco della Aquarius. Questo è stato reso possibile grazie al sostegno di Francia, Spagna, Germania, Portogallo e Lussemburgo, che hanno concordato di prendere una parte di migranti, che si trovano a bordo della nave. Lodo questi Paesi per la loro solidarietà e per la condivisione della responsabilità”.
Sul caso Aquarius è intervenuta anche l’Europa. “La Commissione Ue è in contatto con un numero di Stati membri, che ci hanno contattato”, fa sapere Tove Ernst, una portavoce dell’esecutivo comunitario. “Come abbiamo fatto per casi precedenti, siamo pronti a prestare il nostro pieno sostegno e peso diplomatico, per una rapida soluzione”ma non si precisa con quanti e quali Paesi la Commissione sia in contatto.
Da Berlino, la cancelliera Angela Merkel, in merito allo stato delle trattative sui respingimenti dei migranti ai confini con Grecia e Italia, aveva dichiarato: “Siamo in un processo di negoziato”. “Le trattative con la Grecia sono andate molto avanti – ha detto -, quelle con l’Italia dureranno un po’. E ovviamente se fosse necessario sarei a disposizione per parlare con il premier”.