Dopo il crollo della lira turca, che ha toccato un nuovo minimo record, salendo sopra quota 7 sul dollaro, la Banca centrale della Turchia ha deciso di prendere “tutte le misure necessarie” per assicurare la stabilità finanziaria al Paese, promettendo di fornire agli istituti di credito tutta la liquidità necessaria. “La Banca centrale monitorerà attentamente la profondità del mercato e la formazione dei prezzi e adotterà tutte le misure necessarie per mantenere la stabilità finanziaria, se sarà necessario”, informa l’istituto di Ankara.
“Stanno cercando di fare con il dollaro ciò che non sono riusciti a fare con il colpo di stato”, aveva detto il presidente turco Recep Tayyip Erdogan attaccando gli Stati Uniti, i quali, sanzionando la Turchia, hanno causato crollo della lira turca. Gli Stati Uniti hanno deciso di sanzionare la Turchia dopo la mancata scarcerazione del pastore evangelico Andrew Brunson, detenuto dall’ottobre 2016 con l’accusa di avere legami con gli autori del golpe di Fetullah Gulen.
“Abbiamo capito il vostro gioco e raccogliamo la sfida. Non ci fermeremo. Troveremo altre soluzioni al dollaro e continueremo a produrre”, ha continuato Erdogan a Trebisonda, città del Mar Nero, da dove ha definito la situazione “una guerra economica”.
Il presidente turco ha anche messo in relazione i tassi di cambio con il colpo di stato fallito il 15 luglio 2016. “Prima del golpe servivano 2,8 lire turche per fare un dollaro, ora ne servono 6. Ma non siamo dinanzi ad alcuna crisi economica. Eppure la lira scende. Questa è una guerra economica vera e propria“, ha detto.