Oltre 150 tra razzi e colpi di mortaio sono stati sparati da Gaza, secondo l’esercito, verso il sud di Israele che ha risposto colpendo circa 140 postazioni nella Striscia e causando tre morti, in base a informazioni dei media palestinesi. Tra le vittime una donna incinta e la figlia. Undici i feriti in Israele, tra cui una donna in condizioni serie. Le sirene di allarme nel sud di Israele sono suonate 125 volte e il sistema anti missili ha intercettato almeno 25 razzi.
Gaza, la tensione torna alta
In nottata il premier Benyamin Netanyahu e il ministro della difesa Avigdor Lieberman hanno tenuto una riunione di emergenza. Sarebbe stato deciso di inviare ulteriori soldati attorno alla Striscia nel sud di Israele e di richiamare riservisti addetti al sistema di difesa Iron Dome. Ulteriori misure sono state prese per la popolazione delle aree intorno a Gaza. L’esercito ha fatto sapere di aver colpito negli attacchi nella Striscia almeno 20 postazioni militari di Hamas, tra cui una fabbrica per componenti per i tunnel, un’area usata dal comando navale di Hamas, un deposito di armi e una posto di raccolta per ufficiali a Khan Younis.
Questa mattina presto, un velivolo israeliano ha colpito una squadra di lanciatori di razzi che aveva “appena tirato verso Israele”. Secondo i media palestinesi, i morti a Gaza nell’attacco israeliano alla parte centrale della Striscia sono 3 e almeno 12 i feriti: tra i primi la donna incinta e sua figlia di 18 mesi. A Sderot in Israele, la cittadina più colpita dai lanci da Gaza, i feriti sono 11 tra i quali una donna di 30 anni considerata in condizioni serie.
Hamas aveva preannunciato che avrebbe risposto all’uccisione da parte di Israele di due suoi militanti nei giorni scorsi. In previsione, l’esercito aveva chiuso le strade nelle aree israeliane attorno all’enclave palestinese ed aveva messo in preallarme la popolazione.