La questione vaccini continua a far discutere e sulle classi speciali riservate ai bambini che non possono vaccinarsi, intervengono anche i presidi delle scuole. “Sarà impossibile escludere tra immunodepressi e non vaccinati: come si possono mantenere le distanze in palestra, in gita o in corridoio?”, chiede Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione nazionale dei presidi. “Si tratta di una complicazione per le scuole“.
Le classi speciali raccoglierebbero bambini a rischio perché, appunto, non vaccinati ma in altri luoghi della scuola il contatto con altri bimbi sarebbe inevitabile. “Le scuole sono il posto migliore per diffondere il contagio: ambienti caldi con finestre chiuse”, spiega Giannelli a Il Messaggero.
Il problema viene sollevato anche da Mario Rusconi, presidente ANP-Lazio.”L’emendamento per assicurare la distribuzione dei non vaccinati apre alla possibilità che i bambini possano cambiare classe, causando evidenti effetti negativi sia sul piano educativo che su quello formativo. Un ulteriore problema nasce con la condivisione e la gestione degli spazi comuni: mense, palestre e aree ludiche”, afferma Rusconi.
“I presidi – continua Rusconi – seguendo il calendario annuale delle attività e comunque entro fine luglio, hanno già formato le classi e le sezioni secondo i criteri stabiliti dal Consiglio d’Istituto ma senza i contenuti dell’emendamento appena approvato. I decisori politici dimostrano così di non conoscere i tempi e il calendario della scuola“.