Il Milan dei milanisti. Un vecchio mantra della gestione Berlusconi, che ha visto passare sotto questo motto gestioni tecniche molto diverse, da Capello ad Ancelotti, fino ai più recenti Seedorf, Brocchi e Inzaghi. Un’espressione che, adesso, ha ritrovato nuova linfa, in seguito al passaggio di proprietà del club in mano al fondo Elliott e ai ritorni in dirigenza di Leonardo e Paolo Maldini, oggi insieme in conferenza stampa per celebrare la firma dell’ex numero 3 rossonero.
Leonardo, responsabile dell’area tecnica del club, ha accolto così Paolo Maldini: “Il Milan è casa sua, sono contento di poter lavorare ancora con lui. Mi piace la sua costanza, il suo impegno sempre presente. Queste sono le caratteristiche che devono essere proprie anche dei nostri giocatori. Da settembre, poi, arriverà anche Kakà, verrà senza un ruolo preciso, per imparare a fare il dirigente. E lo farà gratis…”.
“La cessione di Kalinic è ormai ai dettagli con l’Atletico – prosegue Leo – mentre per Milinkovic-Savic posso dire che ci piace, come piace a tante altre squadre europee, ma non è un’operazione fattibile oggi. Rabiot? Non c’è stato nessun contatto per lui”.
A prendere la parola, poi, Paolo Maldini: “Adesso il mio ruolo qui è più definito, prima mi erano state proposte situazioni nebulose. Con la proprietà cinese c’erano stati degli approcci un anno fa, ma non eravamo riusciti a trovare un accordo sulla mia posizione, ora la situazione è più chiara. Cercherò di trasmettere la mia esperienza alla società, sono sempre stato uno schivo ma con il passare degli anni sono diventato più chiacchierone”.