Dopo lo scontro annunciato nelle scorse ore tra Lega e Movimento 5 Stelle, il vicepremier Luigi Di Maio si dice “estremamente fiducioso” che le due forze politiche troveranno “un’intesa” sulle grandi opere. “Io e Salvini ci capiamo al volo e la Lega è sempre stata leale”, sottolinea Di Maio parlando ad Agorà. Il vicepremier ha poi ribadito come “il M5s non ha pregiudizi ma va ricordato” che si tratta di “spendere 10 miliardi per andare da Torino a Lione in un Paese in cui spesso i cittadini non hanno autobus, strade e metro nelle periferie”.
La commissione Finanze e Lavoro del Senato ha bloccato i lavori sul Decreto Dignità senza aver finito il vaglio degli emendamenti. La maggioranza spiega che la causa è da ricercare nell’ostruzionismo delle opposizioni, in particolar modo del Pd. Il testo andrà in Aula nel pomeriggio, dopo l’ok al decreto Milleproroghe, senza mandato al relatore.
Luigi Di Maio si era detto sicuro che il Decreto Dignità, in discussione al Senato, sarebbe stato approvato “senza la fiducia”. Io “credo non ci dovrebbe essere la fiducia – ha spiegato – e non ci sarà” ricordando come alla Camera “c’è stata una discussione franca con le opposizioni”.
Il vicepremier e ministro Lavoro ha puntato l’attenzione anche sulla gara Ilva. In vista della scadenza di settembre, “prenderò una decisione – ha detto Di Maio -lavorando a tamburo battente anche ad agosto” e aggiunge anche che “quelli che governavano prima e che fanno la parte degli esperti mi hanno lasciato una procedura di gara che l’Anac dice sia piena di criticità”. Parlando ad Agorà Di Maio ha aggiunto come “non sarò io a decidere ma la legge a dirmi se devo ritirare in autotutela la gara”.
In vista del tavolo sull’occupazione Ilva di oggi, Di Maio ha puntato il dito contro i suoi predecessori. “Mi hanno lasciato anche la trattativa sindacale – ha precisato -” e “mi dicono che Di Maio deve decidere in due mesi quello non fatto in 6 anni”. “Quelli che mi fanno la lezione sul vaso Ilva hanno firmato una gara” in cui Arcelor prevede 10mila lavoratori contro 14mila”, ha concluso Di Maio.
In quanto alle pensioni d’oro, il vicepremier assicura che il governo intende agire non solo per i politici ma “anche per i sindacalisti, con un provvedimento a 360 gradi”. Secondo il vicepremier, il provvedimento verrà calendarizzato in Parlamento a settembre.
Luigi Di Maio invita anche a non fare della Legge di Bilancio un limite per bloccare le azioni del governo.”Ovviamente – prosegue Di Maio – se con il ministero dell’economia riusciamo a trovare soluzioni su flat tax, pace fiscale, legge Fornero e reddito di cittadinanza senza sforare i parametri di bilancio ben venga, vuol dire dare meno preoccupazioni ai mercati, ma i parametri non devono essere il modo per dire che non lo possiamo fare, altrimenti facciamo come gli altri e gli italiani ci mandano a quel Paese”.