Aumenta la fronda pro-vax all’interno del Movimento 5 Stelle, dopo il no della senatrice Elena Fattori allo slittamento di un anno dell’obbligo di vaccinazioni per i nidi e gli asili. Sull’argomento è intervenuta Giulia Grillo, ministro della Salute: “Nessun passo indietro – ha detto -, i bambini dovranno continuare a essere vaccinati” e l’Ordine dei medici si scatena: “Il Parlamento rispetti la scienza”.
I parlamentari andranno in ferie l’8 agosto e potrebbe slittare l’approvazione del decreto Milleproroghe alla Camera. Se così fosse, alla riapertura delle scuole a settembre, i genitori dovranno presentare l’autocertificazione delle avvenute vaccinazioni obbligatorie dei figli per nidi e materne. L’ok del Senato è atteso per lunedì, ma le posizioni in merito ai vaccini fanno presagire che difficilmente si arriverà ad un accordo prima della pausa estiva. Per il momento, resta dunque in vigore la circolare di luglio.
“La proroga dell’obbligo vaccinale è un passo indietro – ribatte Antonio Saitta, assessore alla Sanità della Regione Piemonte e Coordinatore della Commissione Salute della conferenza delle Regioni – . Lavoriamo perché non passi in Parlamento, altrimenti siamo pronti a ricorrere alla Consulta, perché la Sanità non è una materia esclusiva di competenza dello Stato”. L’assessore rinnova poi l’invito al ministro Grillo ad ascoltare le Regioni. “I vaccini non sono un fatto burocratico – precisa Saitta -. Consentono di ridurre le malattie gravi e mortali, addirittura di eliminarle. La proroga è un segnale negativo per chi ha deciso di vaccinare i figli, che sono la stragrande maggioranza. Come Regioni chiediamo al governo di essere sentiti. Se il governo non volesse farlo, e la proroga dovesse passare, allora abbiamo due strade: riprendere il lavoro sull’obbligo vaccinale che le Regioni avevano già fatto, e che era stato interrotto per arrivare alla legge Lorenzin, o ricorrere alla Consulta”.
È di 22.000 il numero dell firme che verranno consegnate il 7 agosto al ministro Giulia Grillo e al sottosegretario Maurizio Fugatti da due comitati spontanei, nati in Trentino e in Alto Adige per chiedere “di superare rapidamente l’obbligo vaccinale e soprattutto le esclusioni dei bambini 0/6 anni dai servizi per la prima infanzia” . “I comitati – hanno riferito i primi firmatari, Domenico Orecchio (che porterà le 7.036 firme del Trentino) e Andreas Pöder (che porterà le 15.114 dell’Alto Adige) – chiederanno l’abrogazione del decreto 7 giugno 2017 n.70 convertito in Legge il 28 luglio 2017 e, in subordine, l’abrogazione delle coercizioni, delle sanzioni pecuniarie, dell’obbligo di presentazione della documentazione sullo stato vaccinale dei bambini, dell’esclusione dei bambini non vaccinati ai servizi educativi per l’infanzia, e dell’obbligo da parte del personale delle strutture della sanità pubblica e della Scuola di presentare l’autocertificazione sul proprio stato vaccinale”.
La decisione di slittamento dell’obbligo di vaccinazioni ha scatenato una polemica tra i membri stessi del M5S, molti dei quali si schierano a favore, contrariamente alla linea del gruppo. Il ministro della Salute, Giulia Grillo, in un post su Facebook è intervenuta sull’argomento. “Ribadisco che i bambini dovranno continuare a essere vaccinati e i genitori dovranno ancora presentare le certificazioni – ha scritto – . È stata sospesa per un anno una dello tre forme sanzionatorie della legge che prevede il non accesso dei bimbi non vaccinati ad asili nido e materni”. E ancora: “Nessun passo indietro sull’obbligo vaccinale. Speravo di non dover intervenire per l’ennessima volta sul tema delle vaccinazioni che da strumento di prevenzione primaria si sono trasformate in strumento di lotta politica a tratti con toni di guerra di religione. Con buona pace di tutti gli altri importanti argomenti della sanità pubblica, a partire dalle ripetute aggressioni nei confronti del personale sanitario, che in troppi trascurano”.
Il ministro Grillo ha anche aggiunto: “Insieme al ministro dell’Istruzione garantiremo a tutti i bambini immunodepressi, quelli che non possono scegliere se vaccinarsi o meno, l’adeguata collocazione in classi in cui è assicurata la copertura vaccinale. In questo modo dando la priorità a chi non può scegliere rispetto a chi può scegliere di vaccinarsi e decide comunque di non farlo”.
Si scosta dalla linea ufficiale del Movimento 5 Stelle anche il deputato Giorgio Trizzino, direttore dell’ospedale Civico di Palermo, contrario alla deroga per l’accesso alle scuole. Trizzino, in lungo post su Facebook, ha spiegato motivo della sua contrarietà allo slittamento dell’obbligo di vaccinale, inserito nel decreto Milleproroghe: “Da quasi 40 anni – ha scritt – lavoro in un ospedale pediatrico ed ho visto bambini morire a causa di morbillo, meningite, ma non ho mai visto bambini perdere la vita a causa di complicanze post vacciniche. Il mio ruolo di Direttore Sanitario e di igienista mi impone di avere una posizione chiara sul tema ed è quello che farò senza equivoci o fraintendimenti. Sono convinto comunque della necessità di un confronto aperto da cui generare future posizioni condivise e pubbliche e pertanto condivido in pieno la posizione della senatrice Fattori“.
Trizzino prosegue su Facebook:”Non si ritenga che per garantire l’accesso agli asili nido ed alle scuole materne si possa immaginare qualsiasi forma di deroga sull’obbligo a vaccinare i bambini o che si ritengano inutili le vaccinazioni in età neonatale! O che con la scusa di una ‘corretta informazione’ sia ipotizzabile una qualsiasi forma di deroga sul tema dell’obbligo vaccinale”.
L’Ordine dei medici è intervenuto sullo slittamento dell’obbligo vaccinale.”No al rinvio di un anno dell’obbligo di presentare i certificati vaccinali per l’iscrizione alla scuola dell’infanzia e ai nidi”, ha detto il presidente della Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri, Filippo Anelli. L’emendamento, ha affermato, “non risponde all’evidenza scientifica circa la necessità delle vaccinazioni. Lanciamo un appello al Parlamento perché rispetti la scienza“.
Anche il vicepremier Luigi Di Maio ha espresso la sua opinione della tarda serata di sabato. Il governo, ha detto, sta “portando avanti quello che abbiamo sempre detto in campagna elettorale. Abbiamo sempre detto che i bambini si devono vaccinare, che le famiglie che non vaccinano devono essere sensibilizzate a farlo ma allo stesso tempo non si può pensare di utilizzare la scuola come obbligo, perché questo meccanismo rischia non solo di continuare a non far vaccinare ma anche di escluderli da scuola”.