La Guardia di finanza di Palermo insieme ai Carabinieri del Ros ha sequestrato beni immobili e disponibilità finanziarie per oltre 60 milioni di euro a Giovanni Savalle, un manager nella gestione di alberghi, esperto fiscale-tributario e imprenditore del settore immobiliare. L’uomo è ritenuto vicino al boss latitante di Castelvetrano Matteo Messina Denaro.
L’inchiesta che ha portato al maxi sequestro è stata coordinata dalla Dda di Palermo. Il provvedimento è stato emesso dalla sezione misure di prevenzione del tribunale di Trapani.
Tra i beni sequestrati a Giovanni Savalle, c’è anche la struttura dell’ex hotel Kempisky, resort di lusso di Mazara del Vallo. Oltre all’immobile, anche tutta l’area con terreno e piscina finiti sotto sequestro appartenevano a Savalle. L’attività, gestita da una società totalmente estranea all’indagine, resta però in funzione.
Imprenditore dai mille interessi, Savalle 53 anni di Castelvetrano, ha spaziato dall’agroalimentare alle ceramiche, dalle costruzioni all’abbigliamento, dalle automobili al turismo. Il suo nome è legato ad un lussuoso resort costruito a Mazara del Vallo nel 2002, frutto di un investimento fatto dalla sua società, La Mediterranea, con un contributo europeo di 6 milioni di euro: “I Giardini di Costanza”, affidato al gruppo Kempinski, 99 camere, 5 suite da 5 mila euro al giorno. Atmosfera arabeggiante con giardini, fontane, palmeti e giochi d’acqua, lusso e benessere apprezzati da vip internazionali. Anche Vittorio Sgarbi tra i più assidui frequentatori del resort, che Savalle conobbe attraverso il deputato Dc Pino Giammarinaro, soprattutto nel periodo della sua sindacatura di Salemi.