È stato presentato stamattina a Palazzo d’Orleans il piano regionale di risanamento della qualità dell’aria, il piano di gestione del rischio alluvioni e il piano del rumore. Ad illustrarlo, il presidente della Regione Nello Musumeci e l’assessore al Territorio e all’Ambiente Toto Cordaro.
“Non è un problema finanziario bensì di progettazione politica”, ha detto Musumeci. “Stavamo per ricadere in una procedura d’infrazione ma il dipartimento è riuscito in sette mesi di attività a terminare i tre programmi”.
“Desidero evidenziare che occorre lavorare con questo metodo – ha poi aggiunto -. La programmazione è decisiva anche se non fa notizia. Un piano a cui si sta lavorando è quello dell’aree di elevato rischio di crisi ambientale. Dobbiamo capire cosa succede nella zone del siragusano, nel milazzese, nel gelese. Per quest’ultimo abbiamo firmato d’accordo con il ministro all’ambiente 25 milioni: 15 milioni da parte del governo nazionale e 10 milioni da parte del governo regionale. Ora toccherà alle imprese”.
Per l’assessore Cordaro, “per quanto riguarda il piano di tutela di qualità dell’aria siamo a otto anni di ritardo rispetto al decreto di recepimento di una direttiva del 2008. Rispetto al piano di mitigazione dell’inquinamento acustico, la direttiva europea è del 2002 e un decreto di recepimento del 2005. Tredici anni di ritardo. Rispetto al piano per la gestione delle alluvioni, infine, la direttiva europea è del 2007 e decreto legislativo di recepimento nel 2010. Voglio solo sottolineare – ha concluso Cordato – come il piano alluvioni costituisce la condizione per la realizzazione del Po Fesr 2014-2020”.