Il vicepremier e ministro dello Sviluppo economico e del Lavoro, Luigi Di Maio, interviene in merito all’episodio avvenuto ieri e che ha coinvolto l’atleta azzurra Daisy Osakue. “Più se ne parla”, dei casi di “aggressione a persone di colore, più si interroga la società su quanto siano imbecilli e criminali quelli che fanno queste cose”, ha detto, aggiungendo: “Spero li mettano in galera il prima possibile, in ultimo quelli che hanno colpito la nostra atleta azzurra Daisy Osakue”.
Di Maio: “Il governo non fomenta il razzismo”
“Se si utilizzano questi casi per dire che il governo sta fomentando il razzismo, io respingo al mittente queste accuse perché i dati parlano chiaro: non è che sia una cosa buona, ma questi episodi si verificavano anche negli anni precedenti – ha precisato Di Maio -. Il problema è che negli anni precedenti non se ne parlava, adesso per attaccare il governo se ne parla”. Secondo Di Maio, “se veramente vogliamo fare un lavoro di rinascita culturale del nostro Paese rispetto ai casi di aggressioni a persone di colore, lo dobbiamo fare senza strumentalizzarle politicamente perché altrimenti diventa una partita di pallone. Ma noi stiamo con le persone aggredite, ci mancherebbe altro”.
Conte: “Parlato con Daisy, ha escluso matrice razzista”
E anche il premier, Giuseppe Conte, è intervenuto da Washington.”Ho avuto una comunicazione telefonica con Daisy: le ho espresso la solidarietà mia e del governo. Un gesto inqualificabile – ha aggiunto -, le ho augurato di poter riprendere subito la sua disciplina, spero tante medaglie alle Olimpiadi”. “Lei stessa mi ha detto che non ci sarebbe matrice razzista”.
Aggressione Daisy, indagini riservate
Gli atti relativi ai primi accertamenti sull’aggressione a Daisy Osakue sono stati trasmessi alla Procura dai carabinieri del comando provinciale di Torino. L’inchiesta è coordinata dal pm Patrizia Caputo, che nelle prossime ore incontrerà gli investigatori dell’Arma per valutare le ipotesi di reato. I motivi dell’aggressione sono ancora da chiarire, anche se i carabinieri escludono, al momento, il movente razzista.