Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, è arrivato ieri a Washington per il vertice di oggi con il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. Conte ha assunto il ruolo di “facilitatore” dei rapporti tra Europa e Usa. Sono tanti i temi di questa prima missione negli Usa per il capo del governo gialloverde: dazi commerciali, sanzioni alla Russia e, argomento più scottante, di Libia.
“Grazie stai facendo un lavoro fantastico. Sono molto d’accordo con il lavoro che stai facendo sull’immigrazione legale e illegale”. Sono le parole del presidente Usa Donald Trump che ha ringraziato il presidente del consiglio Giuseppe Conte. Tra i due una stretta di mano, seduti fianco a fianco nello Studio ovale. Trump ha detto quindi di apprezzare la politica italiana sull’immigrazione sostenendo che “bisogna essere duri sui confini”. E ha sottolineato l’affinità avuta con il premier italiano nel corso del G7 in Canada.
Trump non ha risposto alle domande dei giornalisti. Poi ha parlato Conte: “Anch’io sono molto onorato di essere qui”, ha detto il presidente del Consiglio rispondendo al presidente Usa. Nello Studio Ovale c’erano anche la portavoce della Casa Bianca Sarah Sanders, il consigliere per la sicurezza nazionale John Bolton e il capo di Gabinetto della Casa Bianca John Kelly. Il Presidente Usa ha parlato anche di relazioni commerciali. “Come sempre abbiamo un grosso deficit commerciale con l’Italia, 31 miliardi di dollari, lavoreremo su questo” insieme al governo guidato dal presidente del consiglio, Giuseppe Conte”, ha dichiarato Trump. Che ha ringraziato l’Italia per gli ordini di aerei fatti agli Stati Uniti.
Conte è pronto a proporre a Trump una partnership, nel Mediterraneo, tra Italia e Stati Uniti per gestire la questione migranti e la lotta al terrorismo. A muovere le fila sarebbero i rispettivi ministri degli Esteri e della Difesa.
In cambio del sostegno di Washington in Libia, l’Italia è pronta a cedere alle pressioni degli Stati Uniti sulla realizzazione del Tap, il gasdotto che unisce il nostro Paese al Mar Caspio, e ad andare avanti con gli impegni sulla Nato e sulle missioni internazionali.
La possibile intesa sulla gestione della Libia servirebbe anche a frenare le mire francesi, che puntano al voto a Tripoli entro dicembre. In questo modo, il presidente Conte riuscirebbe a ritagliare per l’Italia un ruolo di partner privilegiato con gli Stati Uniti in Europa ed evitare l’isolamento del nostro Paese, causato dall’euroscetticismo dell’esecutivo gialloverde. Il sostegno di Washington è fondamentale per organizzare la conferenza sulla Libia, che, come annunciato da Conte, sarà ospitata in Italia.
L’ultima parola però sarà quella di Trump, che deciderà anche i dettagli tecnici del progetto. La cosa certa è che se il premier Conte riuscisse nel suo intento, sarebbe una chiara sfida dell’Italia ai partner europei, soprattutto Emmanuel Macron e Angela Merkel, i principali autori dell’isolamento italiano nell’eurozona. Ma il presidente Conte è fiducioso perché, riferendosi a Italia e Stati Uniti, dice: “Sono tante le cose che ci uniscono”. E aggiunge: “Credo che Trump voglia aiutare l’Italia. E nel mio prossimo viaggio a Washington cercheremo insieme di capire come. Il rapporto è buono, e il fatto che io esprima una maggioranza M5S-Lega accentua le potenziali affinità“.