Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha dichiarato lo stato di emergenza in California, dopo il devastante incendio che sta mettendo a dura prova la parte settentrionale dello Stato su oltre 15 fronti di fuoco. Circa 500 edifici sono stati già distrutti dalle fiamme, che si avvicinano minacciose verso altre 5.000 strutture. Sono circa 40.000 le persone costrette alla fuga e 7 i morti.
Roghi in California: 40 mila evacuati
La Casa Bianca fa sapere che nel dichiarare lo stato di emergenza in California, Trump “ha ordinato l’assistenza federale per integrare gli sforzi di risposta dello Stato e locali a causa delle condizioni di emergenza derivanti da un incendio a partire dal 23 luglio”.
Il più grande dei roghi che minacciano la California è quasi raddoppiato, un altro ha costretto migliaia di persone a fuggire e un terzo ha obbligato alla chiusura del parco nazionale di Yosemite. L’emergenza si estende anche in alcune aree della Napa Valley, in cui si produce il celebre vino californiano.
Media statunitensi parlano della morte di due bambini piccoli e della loro nonna di 70 anni, Melody Bledsoe, durante il “Carr Fire”, il rogo iniziale di un auto in panne. Il Dipartimento forestale e anti-incendi della California ha fatto sapere che le fiamme hanno ucciso anche due vigili del fuoco, e il “Ferguson Fire” un altro pompiere.