Ad una decina di giorni dall’incidente sull’A4, in cui ha perso la vita una donna di 50 anni, l’attore Marco Paolini, indagato per omicidio stradale, scrive una lettera agli organizzatori del premio Pelmo d’Oro per giustificare la sua assenza. “Il mio carattere somiglia alle Alpi – dice -; un giorno un pezzo viene giù e nulla è più come prima”.
Era il 17 luglio quando Marco Paolini è stato coinvolto in un tamponamento sul tratto veronese dell’autostrada A4, causando la morte di Alessandra Lighezzolo, dapprima rimasta gravemente ferita e poi deceduta all’ospedale di Borgo Trento, dove era ricoverata.
Le parole di Marco Paolini sono state lette dal presidente della Provincia di Belluno, Roberto Padrin. “Mi avete fatto l’onore del conferimento del Pelmo d’Oro alla Cultura 2018 – ha scritto l’attore – Il mio carattere somiglia alle Alpi, nel bene e nel male. Le Crode sembrano eterne, poi un giorno un pezzo viene giù di schianto e quel che resta non è come prima”.
L’artista ha poi voluto giustificare la sua assenza. “Ho sentito questa – ha scritto Paolini – come un’occasione in più per marcare l’appartenenza a una comunità, quella bellunese, che in tanti modi mi ha fatto negli anni sentire il suo affetto e sostegno”. Ma lo choc iniziale, subito dopo l’incidente, adesso si è trasformato in dolore. “Camminando sui sentieri quest’estate – ha concluso l’attore – mi capiterà l’occasione di un chiarimento a tu per tu con il Pelmo nell’ora in cui diventa d’oro”.