L’era Marchionne alla guida della gruppo Fca è finita. In una nota ufficiale, i vertici rendono noto “con profonda tristezza, che in settimana sono sopraggiunte complicazioni inattese durante la convalescenza post-operatoria, aggravatesi ulteriormente nelle ultime ore”. L’azienda aggiunge che “per questi motivi il dottor Marchionne non potrà riprendere la sua attività lavorativa”. L’ex ad di Fca era stato operato a fine giugno alla spalla destra.
Il nuovo amministratore delegato sarà quindi Mike Manley, responsabile del brand Jeep. Lo ha deciso il Consiglio di amministrazione in linea con quanto già annunciato dal presidente John Elkann che parlava di “soluzione interna”. Il Cda del gruppo era stato convocato in seguito all’uscita improvvisa di Sergio Marchionne. Secondo Automotive News Europe, invece, il nuovo amministratore delegato della Ferrari sarà il maltese Louis Carey Camilleri, già membro del board della casa di Maranello e cresciuto in Philip Morris International. Il presidente, invece, sarà John Elkann.
“Per tanti Sergio è stato un leader illuminato, un punto di riferimento ineguagliabile. Per me è stato una persona con cui confrontarsi e di cui fidarsi, un mentore e soprattutto un amico”. “Sono profondamente addolorato per le condizioni di Sergio. Si tratta di una situazione impensabile fino a poche ore fa, che lascia a tutti quanti un senso di ingiustizia. Il mio primo pensiero va a Sergio e alla sua famiglia”.
Impossibile non voltare pagina: “Le transizioni che abbiamo appena annunciato – continua Elkann -, anche se dal punto di vista personale non saranno prive di dolore, ci permettono di garantire alle nostre aziende la massima continuità possibile e di preservarne la cultura. Per me è stato un privilegio poter avere Sergio al mio fianco per tutti questi anni”. “Quello che mi ha colpito di lui fin dall’inizio, quando ci incontrammo per parlare della possibilità che venisse a lavorare per il gruppo, più ancora delle sue capacità manageriali e di una intelligenza fuori dal comune, furono le sue qualità umane, la sua generosità e il suo modo di capire le persone.
“Negli ultimi 14 anni abbiamo vissuto insieme successi e difficoltà, crisi interne ed esterne, ma anche momenti unici e irripetibili, sia dal punto di vista personale che professionale. Ci ha insegnato – dice ancora Elkann – che l’unica domanda che vale davvero la pena farsi, alla fine di ogni giornata, è se siamo stati in grado di cambiare qualcosa in meglio, se siamo stati capaci di fare una differenza. E Sergio ha sempre fatto la differenza, dovunque si sia trovato a lavorare e nella vita di così tante persone – conclude il presidente Elkann – Oggi quella differenza continua a farla la cultura che ha introdotto in tutte le aziende che ha gestito e ne è diventata parte integrante”.
Manley ha 54 anni ed è nato a Edenbrige, in Inghilterra. Entrato in Chrysler nel 2000 come direttore sviluppo rete per il Regno Unito, ha scalato tutte le posizioni fino a diventare il numero uno di Jeep, il marchio più importante del gruppo. Con il direttore finanziario, l’inglese Richard Palmer, e il responsabile dell’area Eme, Alfredo Altavilla, Manley è stato sin da subito tra i papabili successori di Marchionne.
Manley è stato nominato Head of Ram Brand a ottobre 2015 ed è Head of Jeep Brand e membro del Group Executive Council dal primo settembre 2011. Nominato president and Ceo del marchio Jeep in Chrysler Group a giugno del 2009, in precedenza aveva ricoperto il ruolo di Chief operating officer Asia. Ha inoltre diretto le attività internazionali di Chrysler fuori dell`area Nafta con la responsabilità di implementare gli accordi di cooperazione per la distribuzione dei prodotti del gruppo Chrysler attraverso il network internazionale di Fiat. Da dicembre 2008, è stato Executive vice president – International sales e global product planning operations. In questa posizione, è stato responsabile della pianificazione prodotto e di tutte le attività di vendita al di fuori del Nord America.