Il gip di Palermo, su richiesta della Procura ha disposto il sequestro del campo nomadi della Favorita. Da quanto emerso dalle indagini, le persone che ci abitano versano in una grave situazione di pericolo, perché costrette a vivere tra discariche abusive e fili elettrici volanti col rischio di rimanere folgorate.
Il provvedimento è stato emesso nell’ambito di un’indagine che riguarda l’occupazione di una zona limitrofa a viale del Fante e via Case Rocca ed è stato notificato dal sindaco di Palermo, proprietario dell’area, e al capo dei vigili, che è stato nominato custode.
Il procedimento penale è ancora a carico di ignoti e ipotizza i reati di discarica abusiva e omissione di atti d’ufficio. Finiscono nel mirino delle indagini alcuni funzionari del Comune, che pur essendo a conoscenza della situazione di pericolo, non sono intervenuti. Già un anno e mezzo fa, i vigili urbani fecero un primo sequestro, poi non convalidato e da allora non è stata presa alcuna misura.Il provvedimento, che non è ancora stato eseguito, implicherebbe lo sgombero fino al ripristino delle condizioni di sicurezza.
L’indagine, aperta dal pm Piero Padova e coordinata dal procuratore Francesco Lo Voi, si è focalizzata principalmente su due elementi: “La presenza di discariche all’interno dell’area, con gravi rischi per la salute e l’incolumità sia degli abitanti, sia di quanti si trovano a transitare o vivere nelle immediate vicinanze e con gravi rischi di inquinamento sia dell’aria che dei terreni; la mancata attivazione, da parte di funzionari pubblici comunali, di provvedimenti volti alla ricollocazione degli abitanti e, nelle more, alla rimozione delle condizioni di pericolo e insalubrità legate soprattutto all’assenza di impianto idrico-fognario e alla presenza di impianti elettrici abusivi e non a norma”. Si legge in un comunicato del Comune di Palermo.
Secondo il giudice, dato il tempo trascorso, non è possibile risalire a chi ha occupato la zona, pertanto è esclusa l’ipotesi di occupazione abusiva, oltre al fatto che mancherebbe il profilo del dolo, dal momento che sembra non ci sia stato il fine di trarre profitto dall’impossessamento dell’area.
Oltre alla soluzione dell’emergenza abitativa, il provvedimento ha anche un fine di accompagnamento sociale dei rom presenti nell’area, attraverso percorsi di formazione, facilitazione dell’autoimpiego e dell’autoimprenditorialità, il sostegno ai percorsi scolastici dei minori. Proprio a sostegno dei minori, è partito, nei giorni scorsi il progetto per l’inclusione dei bambini Rom, Sinti e Camminanti, finanziato in parte con fondi comunali e in parte con fondi del Pon Inclusione.
“Questo provvedimento – affermano il sindaco Leoluca Orlando e l’assessore Giuseppe Mattina – è la conferma della necessità e urgenza di dare attuazione al progetto, che è già inserito e finanziato con il Pon Metro, per la definitiva dismissione del campo, attraverso la ricollocazione dei suoi attuali abitanti (circa 100) e l’intensificazione dei percorsi di integrazione. Quello del definitivo abbandono del campo è per altro un obiettivo che la stessa comunità Rom di Palermo si è dato, come confermato anche recentemente negli incontri avuti con l’Amministrazione comunale. Il Comune chiederà di poter rendere immediatamente disponibili le somme previste per questa specifica azione del Pon Metro, attualmente programmate per il 2019. Un progetto che servirà anche ad intraprendere gli interventi necessari per la pubblica fruizione di un’area che ricade in zona B della riserva naturale di Monte Pellegrino”.
“Il progetto complessivo, inserito nel Pon Metro con uno stanziamento di circa 900 mila euro – proseguono Orlando e Mattina – prevede la presa in carico di quei nuclei familiari e quei singoli che decideranno di abbandonare il campo, partecipando ad un “percorso di accompagnamento alla casa con progetto personalizzato, in relazione al numero di componenti del nucleo e/o ai soggetti interessati e alla complessità e gravità della situazione sociale”.