A Tokyo è stato siglato l’accordo di libero scambio tra Unione europea e Giappone. Il presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker, il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk, e il premier giapponese Shinzo Abe hanno sottoscritto diverse intese politiche su una serie di temi regionali e multilaterali. L’intesa tra le due aree permetterà all‘85% dei prodotti agroalimentari Ue di entrare in Giappone senza dazi.
Giornata storica per le relazioni commerciali tra Europa e Giappone. Juncker e Tusk volano a Tokyo per il 25esimo summit Ue-Giappone che prevede la definizione del maggiore accordo di Libero Scambio (Epa) mai negoziato.
Prevista la sottoscrizione di diverse intese politiche su una serie di temi regionali e multilaterali. La visita è stata organizzata all’indomani della cancellazione del viaggio a Bruxelles del premier giapponese Shinzo Abe, la scorsa settimana, a causa dell’emergenza maltempo che ha colpito il Giappone centro occidentale.
“Con la firma dell’accordo di partenariato economico con il Giappone stiamo facendo una dichiarazione sul futuro del commercio libero ed equo. L’accordo mette equità e valori al centro. Non c’è protezione nel protezionismo e non c’è unità dove c’è l’unilateralismo”, ha scritto in un tweet il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker.
Anche il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk commenta positivamente l’accordo su Twitter: “Con il più grande accordo di commercio bilaterale di sempre, oggi cementiamo l’amicizia giapponese-europea. Geograficamente, siamo distanti. Ma politicamente ed economicamente non potremmo essere più vicini. Con i valori condivisi della democrazia liberale, dei diritti umani e dello stato di diritto”.
Ci sono voluti quattro anni di trattative, ma sotto la spinta dei provvedimenti isolazionisti dell’amministrazione Trump, l’Unione europea e il Giappone sono pronti ad incrementare lo scambio di merci senza barriere tariffarie. L’idea è quella di dare slancio a settori considerati chiave come quello automobilistico, agricolo e alimentare.
Per l’Italia il Giappone è il sesto partner commerciale fuori dall’Ue con un’esportazione da 2,4 miliardi di euro di beni in più rispetto a quanti ne importa. Secondo i dati della Commissione, sono 14.921 le aziende in Italia che esportano i loro prodotti verso il Paese del Sol Levante, e in Italia dipendono direttamente da questa relazione commerciale 88.806 posti di lavoro.
Nei primi 5 mesi del 2018 l’export italiano ha segnato un aumento di oltre il 20%, e in termini di valore l‘Italia è il secondo Paese esportatore dell’Unione Europea, dietro alla Germania.