Toni più distesi tra la premier britannica Theresa May e il presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Dopo l’intervista polemica pubblicata sul The Sun, Trump si mostra sorridente all’apertura del vertice di oggi nella residenza governativa dei Chequers, nel Buckinghamshire. Gran Bretagna e Usa muovono verso un accordo di libero scambio ma in piazza si protesta.
“Mentre la Gran Bretagna lascia l’Ue, abbiamo concordato di avere un accordo di libero scambio tra i nostri due Paesi. Si tratta di un accordo ambizioso che rafforzerà la cooperazione economica e creerà lavoro e benessere”. Lo ha affermato la premier britannica Theresa May in una conferenza stampa congiunta con il presidente Usa Donald Trump.
“Abbiamo molto di cui discutere, a partire dalla ‘special relationship‘ fra Regno Unito e Usa, che è grande”, ha detto la premier Theresa May, nello scambio di convenevoli iniziali del vertice di oggi con Donald Trump. “Dobbiamo discutere in particolare – ha precisato May – delle reali opportunità di questo accordo di libero scambio (bilaterale) quando noi usciremo dall’Ue. E naturalmente della politica estera, di difesa e dei temi della sicurezza, su cui lavoriamo davvero a stretto contatto con gli Usa”.
“Probabilmente non avevamo mai sviluppato una relazione migliore fra noi“. Brusco cambiamento di toni nelle parole che Donald Trump rivolge a Theresa May. Ignorando le domande urlate dai giornalisti dopo l’intervista del Sun per convincere il presidente a rivedere alcune sue posizioni, il taycoon stringe la mano alla premier britannica e sorridente le dice: “È bello rivederti”.
Tra Gran Bretagna e Stati Uniti è pace fatta. Trump aveva detto che se May avesse mantenuto una stretta relazione economica con l’Unione europea dopo la Brexit, questo avrebbe “ucciso” la possibilità di chiudere un accordo di scambio con gli Stati Uniti. “Se fanno un accordo del genere, tratteremo con l’Unione Europea anziché trattare con il Regno Unito, questo probabilmente ucciderà l’accordo che Londra vuole fortemente concludere con Washington”, aveva dichiarato Trump al The Sun. Ma l’accordo ci sarà.
Donald Trump era intervenuto anche sul personale, definendo l’ex ministro degli Esteri britannico Boris Johnson coma un possibile “grande primo ministro” dal momento che “ha quello che serve” per la guida di un governo. Il presidente Usa si è detto “profondamente amareggiato” dalle dimissioni di Johnson, perché “è un tipo di grande talento” per cui nutre “grande rispetto”, mentre Sadiq Khan, suo successore come sindaco di Londra, sta facendo un “pessimo lavoro”.
“Io non ho criticato il primo ministro, ho molto rispetto per lei. È stata una storia raccontata diversamente. Ho detto cose fantastiche sul primo ministro. Queste sono fake news. L’unica cosa che chiedo a Theresa è di non avere restrizioni sul commercio” ha detto Donald Trump. “Oggi parleremo di commercio, parleremo di questioni militari”, ha aggiunto sottolineando “le cose incredibili che vengono fatte qui nella lotta al terrorismo in cooperazione con gli Usa”. La relazione fra Londra e Washington quindi si stringe nuovamente, “è molto, molto forte – ha precisato Trump -, abbiamo un rapporto molto buono. E dobbiamo parlare adesso anche di alcune cose che stanno accadendo in Medio Oriente e altrove”.
Secondo Tom Newton-Dunn, il giornalista del tabloid inglese The Sun che ha intervistato Trump, il presidente si era mostrato irritato dalle critiche. “Era nervoso – ha raccontato -, incrociava le braccia spesso”. “Conosce molto bene la Gran Bretagna, ma è rimasto molto colpito dalle accuse che ha ricevuto alla vigilia della visita e da quando è arrivato. Sapeva del pallone (con le sembianze caricaturali del presidente in versione bambino capriccioso) che volerà su Londra. Credo che lo abbia ferito”, ha spiegato il giornalista, aggiungendo che Trump “comprende la Brexit filosoficamente e ideologicamente. È stato un ‘brexiteer dagli anni 80”.
Mentre ai vertici ritorna la pace, il governo britannico si scaglia contro il presidente degli Stati Uniti, dopo l’intervista al Sun. “Dove sono le buone maniere, signor presidente?” ha twittato il ministro delle Università Sam Gyimah. Critiche anche da alcuni parlamentari del partito conservatore. Il partito laburista ha definito Trump “straordinariamente scortese”. Downing Street è rimasta in silenzio. “Trump ha deciso di insultare il nostro Primo Ministro”, ha detto Sarah Woollaston, deputata conservatrice e presidente del comitato sanitario del parlamento.
Due cortei a Londra contro la visita del presidente degli Stati Uniti Donald Trump in Gran Bretagna. Il primo è partito dal cuore della capitale britannica, il secondo partirà da Portland Place, mentre il gran finale è atteso a Trafalgar Square intorno alle 17 (18 ora italiana). Un grande schieramento di polizia dopo l’allerta violenze lanciato dall’ambasciata americana nel Regno Unito, ma per il momento soltanto slogan pungenti, cartelloni e bandiere dell’Unione Europea e molte donne.
Anche Ed Miliband, ex leader laburista, parteciperà alle proteste. “I valori di Trump non sono i nostri valori. Il suo razzismo, la sua misoginia, i suoi attacchi ai principi democratici mirano a legittimare una politica autoritaria profondamente pericolosa per le nostre società”, ha twittato. Già in strada invece Michael Avenatti, avvocato di Stormy Daniels, la pornostar che accusa Trump.