Un macedone di 29 anni, Agim Miftarov, è stato arrestato in provincia di Potenza con l’accusa di addestramento ad attività con finalità di terrorismo internazionale. Durante le perquisizioni all’interno della sua abitazione, i carabinieri del Ros hanno trovato alcuni droni, mentre sul cellulare erano presenti video di propaganda jihadista e ricerche su tecniche di addestramento, soprattutto di droni armati e per la realizzazione di pistole taser.
Il ragazzo era ospite del Centro di permanenza per il rimpatri a Palazzo San Gervasio, in provincia di Potenza, dal 26 aprile, quando era stato sottoposto a una perquisizione nell’ambito dello stesso procedimento penale. Dal 2009, l’indagine dei Ros mirava all’identificazione di profili social di soggetti a rischio radicalizzazione jihadista, per la presenza di materiale di propaganda riconducibile ad organizzazioni terroristiche come l’autoproclamato Stato islamico.
Sul profilo Facebook del giovane macedone, infatti, sono state trovate foto di terroristi armati. Agim mostrava interesse per le armi, per le attività dello “Stato islamico” e per video di addestramento – ne avrebbe visionati circa 900 – sull’uso e sulle potenzialità delle armi da guerra, di quelle in commercio, delle armi bianche e di taser, ricavati modificando oggetti di uso comune.
Sembra che il ragazzo avesse intenzione di lasciare il territorio italiano. Dall’analisi degli aeromobili a pilotaggio remoto, dell’abbigliamento militare e degli smartphone, rinvenuti durante la perquisizione del 27 aprile, è emerso che il macedone utilizzasse questi elementi per un auto-addestramento in funzione di eventuali future iniziative terroristiche, anche in zone di crisi come la Siria.
Agim viveva da eremita e temeva le forze dell’ordine. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, faceva il boscaiolo e viveva in un appartamento a Tolfa, in provincia di Viterbo. Il giovane non aveva vita sociale e aveva talmente paura di possibili perquisizioni dei carabinieri da evitare di presentarsi al pronto soccorso dopo essersi procurato una ferita con un’ascia.
Gli inquirenti hanno anche accertato che il 29enne ha cercato di acquistare armi via internet e ha pubblicato sul web una serie di foto con la bandiera dell’Isis. Agim aveva circe 4 mila contatti sui social network, tutti legati al mondo dell’estremismo islamico.