“Nessuna delle segnalazioni registrate fa presagire situazioni di allarme per casi di morbillo provenienti dall’Italia“. Si legge in una nota del ministero della Salute attraverso la Direzione generale della prevenzione sanitaria, che ha diffuso le informazioni scambiate sui casi di morbillo tra Italia e Regno Unito, avvenuti nell’ultimo semestre.
Studiando i casi di morbillo tra Italia e Regno Unito, tra gennaio e giugno 2018, l’Early Warning and Response System (EWRS) ha preso in esame il caso di una cittadina inglese arrivata in Italia il 30 maggio, ricoverata al Gemelli di Roma in seguito allo sviluppo di una febbre e quello di un cittadino italiano con morbillo su un volo tra Nuova Dehli e Londra a gennaio.
Dal ministero, però, rassicurano. “La sorveglianza è molto attiva – si legge in una nota del ministero – e dimostra una limitata circolazione di casi di varia provenienza. In proposito, non risultano focolai epidemici attribuibili all’importazione di casi”. E ancora “sarà cura del ministero, attraverso l’interlocuzione con il Commissario Europeo per la salute e la sicurezza alimentare Vytenis Povilas Andriukaitis fare piena luce sulle dichiarazioni pubblicate in questi giorni dai media per evitare inutili e dannosi allarmismi”.