Dawn Sturgess, la donna 44enne avvelenata con un agente nervino nel sud dell’Inghilterra, è morta in ospedale. La Sturgess era stata ricoverata in ospedale dopo esser stata misteriosamente contaminata il 30 giugno, assieme al 45enne Charlie Rowley. Secondo quanto appreso in seguito, entrambi sono stati esposti al Novichok, lo stesso tipo di agente usato per avvelenare l’ex spia russa Sergei Skripal e sua figlia Yulia, a Salisbury.
La coppia britannica si era sentita male il 30 giugno, ma solo il giorno dopo era scattato l’allarme Novichok. Si tratta di un tipo di agente nervino creato nei laboratori militari sovietici una trentina di anni fa. E adesso c’è il fascicolo aperto dagli investigatori dell’antiterrorismo e della Wiltshire Police, la polizia di contea. La premier Theresa May si dice “inorridita e scioccata” per la morte della donna.
Inevitabile, a questo punto, una nuova escalation dello scontro diplomatico tra Londra e Mosca con la May che evoca un’accelerazione delle indagini per scoprire “gli assassini”. Nei mesi scorsi, sull’onda del caso Skripal, era arrivata una raffica d’espulsioni e sanzioni incrociate.
La polizia sta intanto cercando una fiala o un altro tipo di oggetto o contenitore abbandonato in pubblico. Mosca continua intanto a respingere qualsiasi accusa, dicendosi estranea all’intera vicenda e definendo “grottesca” l’idea di aver potuto architettare alcun attacco chimico in suolo straniero