È una mossa da “bullismo commerciale” quella degli Stati Uniti, che hanno imposto dazi per 34 miliardi di dollari sull’import cinese. Da Pechino la risposta è stata immediata, si tratterebbe della “più grande guerra commerciale nella storia“, ha annunciato la Cina, che ha contrattaccato rendendo efficaci le contromisure da 34 miliardi sull’import dagli Usa. Anche la Russia si è mossa introducendo imposte dal 25 % al 40% su alcuni prodotti americani.
Dazi, Pechino risponde al “Bullismo commerciale Usa”
Se Pechino rincara soia, carne, whiskey e altri alcolici, Washington è pronta a rilanciare più duramente. “Prima 34 miliardi ha spiegato Donald Trump ai giornalisti, mentre volava in Montana a bordo dell’Air Force One -, dopo ci sono altri 16 miliardi in due settimane e poi, come sapete, altri 200 miliardi in sospeso e dopo ancora altri 300 miliardi in sospeso -. Ok? Quindi abbiamo 50 più 200 più quasi 300”. Il presidente Usa non ci sta e ha minacciato ulteriori dazi per 500 miliardi di dollari, in caso si ritorsioni. Sembra infatti che, alla prima imposizione da 34 miliardi sui prodotti americani in ingresso in Cina, seguirà un’ulteriore misura che ne varrà altri 16 in due settimane.
Cresce l’ipotesi di una vera e propria “guerra commerciale” con turbolenti effetti a cascata sui mercati finanziari, azionari, valutari e delle materie prime. Agli albori delle tensioni tra i due Paesi, la Cina aveva annunciato che no avrebbe “sparato il primo colpo” ma, in caso di attuazione della stretta da 34 miliardi dagli Stati Uniti, sarebbero entrate in vigore le contromisure.
Uno “sviluppo preoccupante con l’escalation dei dazi tra gli Usa e la Cina” che “danneggia chiaramente l’economia mondiale”, ha commentato così il commissario Ue al commercio, Cecilia Malmstroem. “Le guerre commerciali sono cattive e non sono facili da vincere”, ha concluso.