Alcuni soccorritori dei 12 giovani calciatori e del loro allenatore, intrappolati da giorni nella grotta thailandese Tham Luang, hanno rivelato che ci vogliono 11 ore per compiere il tragitto di andata e ritorno tra l’entrata della grotta e il punto in cui si trovano i ragazzi.
Quattro tortuosi chilometri di distanza sono stati percorsi dai soccorritori, avanti e indietro, ma alcuni tratti sono ancora sommersi e le operazioni di salvataggio sono molto difficili. Se nel primo tratto si può camminare con i piedi in acqua, ci voglio circa tre ore per percorrere la distanza di più di un chilometro tra la terza base, che funge da area di sosta e rifornimento per i soccorritori, e i ragazzi.
Sembra improbabile che il percorso venga liberato dall’acqua prima del fine settimana dal momento che sono previste nuove piogge. All’esterno della grotta, intanto, altre squadre di soccorritori continuano a perlustrare la giungla sulle pendici della montagna, sperando di riuscire ad individuare un’entrata alternativa.
Il primo chilometro e mezzo della grotta è asciutto. Fanno ben sperare le operazioni di soccorso dei 12 ragazzi intrappolati nella grotta dallo scorso 23 giugno insieme al loro allenatore, a causa delle piogge incessanti. Sono stati ritrovati vivi dopo giorni di ricerche e le operazioni per tirarli fuori potrebbero richiedere mesi.
Se il primo chilometro e mezzo sembra essere asciutto, non è così per i successivi due chilometri, in alcuni punti sommersi dalle acque fino al soffitto della grotta. I soccorritori stanno cercando di far drenare più acqua possibile, anche perché alcuni ragazzi non sanno nuotare, ma è previsto un preoccupante ritorno delle piogge.